A Betlemme c ‘è il censimento, mai tanta gente è affluita nel piccolo borgo. Questa è una benedizione! Un affare: affittacamere, alberghi, B&B… Tutti troppo impegnati per rendersi conto di quanto gli accade accanto. Luca dice (2,7) che non si trova posto per Maria e Giuseppe, perché giustamente chi si assume la responsabilità di accogliere una partoriente ormai giunta al termine della gravidanza? Giustamente, il buon senso suggerisce, non è opportuno, è sconveniente, le tante urgenze da inseguire… Tutti buoni motivi con cui però rischiamo di respingere Dio, di perdere l’occasione di accoglierlo nell’altro e nell’oltre della solita vita, del solito Natale… Il Signore passa e bussa, troverà la tua porta aperta?
Abbiamo negli occhi l’immagine romantica dei pastorelli del nostro presepe? Bene, buttate nel cestino gli stereotipi natalizi e guardiamo in faccia la realtà: i pastori, al tempo di Gesù (e non vado oltre!), non godevano di un’ottima reputazione, inosservanti del riposo sabbatico e di qualunque altro precetto religioso, propensi a violare i confini territoriali altrui… una vita, un cuore nomade il loro… Eppure sono i primi nell’elenco degli angeli ad essere avvisati, perché Dio non bussa alla porta dei sacerdoti, ma a quella dei malfamati pastori, dei reietti, dei “bastardi” resi tali dai giudizi di condanna altrui. Pertanto, a te che ti ritieni fuori da ogni graduatoria del mondo, Dio dice che viene, sta venendo ancora, per te e non importa quale passato lasci dietro di te o che presente precario vivi, segui l’annuncio che senti nel cuore e presentati all’appuntamento che Dio ti ha dato, vuole ritrovare il figlio perduto che c’è in te. Non sentirti lontano da Lui… Non è possibile, perché Dio aspetta che tu gli apra la porta del cuore! Non è un postino, perciò non farlo bussare due volte!
Non è facile parlare di angeli! Troppa ragione, troppa scienza evidente per ammettere la presenza di esseri spirituali, con tanto di aureole e ali grandi… Così come non è facile essere credenti in un mondo scettico, ferito e perciò arrabbiato, incapace di accettare qualunque Vangelo, cioè qualunque bell'annuncio, qualunque accenno di promessa e speranza. Il mondo ride o sbraita in faccia alla tua fede? Bene! Sii angelo: annuncia con la tua tenacia, quasi irrazionale, che nulla è impossibile a Dio! Che “a Natale” puoi, come puoi tutti i giorni della tua vita se permetti a Dio di “farsi casa”, nelle tue parole, nei tuoi gesti, nelle tue parole, nel tuo sguardo! Buon cammino.