Si è tenuta nell’atrio di ingresso della neurochirurgia del nuovo padiglione Dea del “Vito Fazzi” di Lecce, la cerimonia di consegna di 22 televisori, compresivi di materiale per l’installazione, undici dei quali donati al reparto di neurochirurgia diretta dal dott. Alessandro Melatini e altri 11 al reparto di cardiochirurgia, diretta dal dott. Salvatore Zaccaria.
Promotore dell’iniziativa l’associazione “Cuore e mani aperte”, che da ventidue anni opera all’interno del nosocomio leccese su iniziativa del cappellano del Fazzi, don Gianni Mattia. Alla cerimonia erano presenti il direttore sanitario del Fazzi, dott. Osvaldo Maiorano, la direttrice amministrativa, dott. Sonia Cioffi, i rappresentanti dell’associazione, i dottori Melatini e Zaccaria, i coordinatori infermieristici di reparto, rispettivamente Valentino Rizzo per la cardiochirurgia e Annamaria Brunetti per la ceurochirurgia, nonché parte del personale delle Unità operative interessate.
La donazione, che non si limita alla sola consegna dei televisori, ma si completa con l’installazione degli stessi nelle stanze di degenza, così che possano essere fruibili da subito, si inserisce nell’ambito della mission dell’ente del terzo settore presieduto da don Gianni Mattia. Infatti, l’associazione, negli ultimi anni, ha sviluppato una sempre maggiore attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri. Tra queste si possono annoverare numerose colorazioni - come quelle della risonanza e della tac del polo oncologico di Lecce -, la donazione di 23 televisori alla chirurgia generale e oncologica e di altre 15 alla emodinamica e cardiologia interventistica dello stesso Dea di Lecce.
Per don Gianni Mattia “Tra i diritti fondamentali vi è il diritto alla salute e questo passa anche attraverso il diritto alla cura e per noi essa non è data solo da terapie, farmaci, bende, operazioni, ma da tutto ciò che può ricordarci che siamo vita. E come può una tv fare e offrire questo? Lo so sembra quasi una cosa frivola legata al consumismo eppure, a ben pensarci, la tv riempie assenze e silenzi dando a chi è solo volti, storie, suoni! La cura passa anche da questo, dal contrasto alla solitudine. I nostri sostenitori si sono resi musica, immagini, notizie e dibattiti, storie e magia e lo hanno fatto semplicemente rendendosi dono. Grazie per il loro sostegno, di questo credere nell'amore che cura”.