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Siamo in prima linea tutti quanti e nessuno “forse” se ne accorge. non abbiamo i presidi per tutelarci e difenderci da un possibile contagio ma fa niente.

 

 

 

Oggi l’esempio di don Giuseppe Berardelli, un sacerdote della Bergamasca ci deve far riflettere tutti: ha lasciato il respiratore per uno più giovane. Proprio come San Massimiliano Kolbe.

Troppo spesso noi sacerdoti veniamo visti sempre come quelli che sbagliano, quelli che non fanno abbastanza, invece don Giuseppe con un gesto davvero nobile ci ha insegnato che la via del martirio oggi è a portata di mano. Un sacerdote senza rito funebre. Salutato dai suoi parrocchiani dai balconi con un applauso, ma la più bella accoglienza l’ha ricevuta in cielo. Gli angeli hanno fatto festa per lui.

Grazie don Giuseppe per quello che ci hai insegnato con questo gesto. Un vero testimone della carità in questo tempo di epidemia, mai come oggi ci servono preti come te, preti che sanno offrire tutto di sé non a parole, ma con i fatti e nella verità.

*cappellano ospedaliero “V. Fazzi” di Lecce

 

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