“Ho sentito don Enzo per esprimergli la vicinanza e la solidarietà dell’intero presbiterio e della comunità ecclesiale diocesana. Apprendo che sta a casa e sta bene. E di questo ringrazio Dio!”.
Lo dichiara l’arcivescovo di Trani, mons. Leonardo D’Ascenzo, a proposito dell’aggressione di ieri sera perpetrata nei confronti di don Enzo de Ceglie, a causa della quale è stato condotto al pronto soccorso di Barletta per accertamenti.
Colpito con pugni e botte sul volto, il parroco degli Angeli Custodi nel quartiere a nord di Trani, dove si stavano tenendo le celebrazioni in onore di Santa Lucia: il sacerdote era intervenuto per mettere fine al lancio di petardi da parte di un gruppo di ragazzi contro un altro coetaneo, che era stato bersagliato con i botti sui piedi.
Gli schiamazzi e poi il tentativo di questi di fuggire rifugiandosi all'interno della casa canonica: pare che il sacerdote sia intervenuto per evitare che i teppisti entrassero nella struttura, ricevendo però in risposta una serie di pugni e botte sul volto, colpendolo ad un occhio ed al setto nasale, colpi che lo avrebbero letteralmente steso.
“Quanto accaduto rappresenta un episodio veramente increscioso, di cui nel nostro territorio si registrano diverse espressioni - osserva l’arcivescovo di Trani -. Quello che maggiormente preoccupa è che gli attori di essi sono anche minorenni che ricorrono al disprezzo di coetanei con atti di bullismo e reagiscono nei confronti degli adulti con imprevedibile violenza fisica. Ancora una volta trovo conferma dell’impegno di tutti nel compito della formazione, senza mai scoraggiarci e fermarci. Non dimenticando che il mondo degli adolescenti e dei giovani è costellato da tanti esempi di solidarietà, altruismo e cultura della legalità”.