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Le parate di Falcone, il gol di Dorgu e i cambi di Giampaolo consegnano tre punti, veramente i meritati, ai salentini.

 

 

Non inganni il risultato, perché oggi il Lecce ha giocato solo 20 minuti. È però un nuovo inizio e bisogna aver fortuna e pazienza. D'altra parte, dove ci eravamo lasciati? Gotti usava il 4-2-3-1 e Giampaolo proponeva lo stesso modulo. Gotti usava Dorgu alto a destra e il nuovo tecnico ne faceva lo stesso uso. In realtà, a differenza del Lecce di Gotti, Giampaolo proponeva una squadra votata non tanto alla verticalizzazione, quanto al palleggio, con esiti francamente catastrofici per oltre un'ora, ma incredibilmente produttivi dopo i cambi. Gotti infatti non riusciva a leggere le gare, mentre Giampaolo oggi dimostrava di conoscere i propri calciatori molto meglio del tecnico di Adria.
È vero però che il Lecce di Gotti non brillava in fase offensiva, ma era quadrato in difesa, dove concedeva poco agli avversari. Invece, il primo tempo dei salentini a Venezia è stato veramente imbarazzante, a tal punto che i giallorossi sembravano di una categoria inferiore ai veneti. Il Venezia correva il doppio, affondava sempre i colpi e difettava solo in precisione, eppure i salentini erano incapaci di ogni reazione e sembravano in completa balia dei lagunari. Questa volta non erano sbagliate le posizioni dei calciatori giallorossi, ma era preoccupante l'incapacità di muoversi e smarcarsi degli uomini di Giampaolo. Insomma, un Lecce così brutto non lo avevamo visto da tempo. Lo zero a zero a fine primo tempo era una manna dal cielo. Poi, però, i cambi di Giampaolo sistemavano magicamente la squadra.
I giallorossi si mettevano a difendere con Gaby Jean e Rebic era molto più pericoloso di Krstovic. Per il resto, Falcone, il miglior in campo, reggeva le sorti dei ragazzi. Bastavano 10 minuti di buon calcio ai nostri per sbancare Venezia. Qualcuno dirà che è troppo poco, altri parleranno di furto giallorosso, ma oggi contavano solo i tre punti e sono arrivati, anche se immeritati.
Il Lecce veniva schierato con Dorgu e Pierotti esterni e Krstovic, punta centrale. A centrocampo Rafia era più avanti rispetto a Ramadani e Coulibaly.
Di fronte, il Venezia di Di Francesco, una squadra tonica, forte fisicamente e tecnicamente, ma incapace di inquadrare lo specchio della porta.
Nella ripresa il Lecce sbanda per 20 minuti, ma poi i cambi di Giampaolo trasformano i giallorossi, che rinunciano a Krstovic e Pierotti, e si coprono con un difensore in più. Veniamo alla gara.
Al 4' la prima occasione è per i lagunari, che sugli sviluppi di un corner, giungono alla girata di testa con Svoboda.
Al 7' Oristanio va vicino alla marcatura, tutto solo davanti al portiere, lanciato da un fallo laterale, che trova impreparata la retroguardia salentina.
Il Lecce cresce col tempo e si vedono alcune trame di gioco, soprattutto a centrocampo. Purtroppo, manca ancora la finalizzazione, perché Krstovic è isolato e Pierotti non riesce a trovare i giusti spazi. Anche Dorgu è in difficoltà, nonostante le sue indubbie qualità. Al 25' su calcio piazzato è il Venezia a sfiorare il gol, ma la deviazione di Oristanio è chiaramente di mano. Lo stesso Oristanio è fermato da una bella uscita di Falcone. Al 37' i padroni di casa colpiscono la traversa con Idzes e due minuti dopo Oristanio si divora il gol dopo aver beffato Ramadani.
I veneti sono padroni del campo e meriterebbero il vantaggio. Krstovic è impalpabile, perde tutte le palle possibili e immaginabili, Dorgu non viene mai lanciato in profondità, Coulibaly e Ramadani sono troppo statici e non chiudono mai su Busio, il trequartista veneto.
Nella ripresa, l'inizio veneto è uguale a quanto visto nel primo tempo.
Al 51' Busio trova il muro di Falcone. Al 54' Dancan si divora il gol davanti a Falcone, ma è un tiro al bersaglio incredibile.
Finalmente Giampaolo si sveglia dal torpore e sostituisce Krstovic e Pierotti, immettendo Rebic e Gaby Jean, con Tony Gallo spostato in avanti, in una posizione da quinto di sinistra. Con la nuova disposizione, i giallorossi migliorano, anche se non hanno occasioni. Al 68' il cross di Gallo è insidioso. Un minuto dopo Dorgu realizza su cross di Gallo l'incredibile 1-0 salentino. Al 73' il Venezia sfiora ancora il gol, ma la porta giallorossa sembra stregata. Al 76' Rebic sfiora il 2-0, ma il suo tiro va sulla traversa. Al 77' Rafia viene sostituito da Helgason. Due minuti dopo, ancora Rebic spara alto da ottima posizione. Finisce 1-0 e il Lecce abbandona i bassifondi della classifica e respira in attesa della Juve.

 

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