Si avvicina la solennità di Santa Maria della Luce che verrà celebrata il prossimo 2 febbraio (festa della Presentazione di Gesù al tempio e meglio conosciuta come Candelora) nella parrocchia di San Matteo, nel centro storico, la chiesa di Santa Maria della Luce in San Matteo.
Prima della solennità un triduo di preghiera preparerà la comunità con le sante messe vespertine e la predicazione mariana a partire da domani 30 gennaio alle 18:30 con celebrante don Vito Caputo, parroco della cattedrale, con successivo momento di adorazione eucaristica; poi venerdì 31 celebrerà la santa messa mons. Giancarlo Polito, già parroco di San Matteo fino al 2023 e oggi rettore della basilica del Rosario, alla quale seguirà la presentazione del lavoro di restauro e la benedizione dello storico altare di Santa Maria della Luce. Il triduo sarà concluso il 1° febbraio con il concerto “I santi della porta accanto” alle 16:30 a cura di Daniele Durante e alle 18:30 la messa verrà celebrata da don Andrea Gelardo, segretario personale dell’arcivescovo.
La messa della solennità sarà celebrata il 2 febbraio alle 10:30 da mons. Vincenzo Marinaci, parroco della comunità.
La chiesa è sede parrocchiale dal lontano 30 aprile 1810 con il titolo di Santa Maria della Luce, che apparteneva a una chiesetta eretta fuori le mura agli inizi del XVII secolo appartenente alle francescane e qui trasferito dopo la soppressione del monastero spostando da lì anche l’antico affresco cinquecentesco che oggi si trova proprio nell’altare accuratamente restaurato grazie all’intervento realizzato dalla restauratrice Adriana Falco e dal suo team, restituendo l’originaria armonia cromatica dell’insieme dell’opera.
L’operazione si è rivelata utile anche ai fini di un’indagine conoscitiva non solo delle tecniche scultoree, ma anche pittoriche. Dopo la messa di venerdì 31 gennaio seguirà infatti l’illustrazione delle fasi del restauro, voluto e sostenuto dall’attuale parroco mons. Marinaci, che ha avuto una durata di circa tre mesi, con la supervisione dei funzionari della Sovrintendenza di Lecce per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di una delle chiese più caratteristiche del barocco leccese.