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Nel precedente articolo avevo iniziato a raccontare una serie di scoperte all’interno della basilica di Santa Croce che avrebbero potuto dar luogo ad una discussione storica in merito alla data di inizio dei lavori all’interno della chiesa e, per la prima volta, mettevo in correlazione un atto notarile relativo alla edificazione della cappella laterale della famiglia Stomeo (1544), con una data che compariva due volte su una delle scale della basilica (1542).

 

 

Nel presente articolo, invece, vi presenterò una serie di scoperte che contribuiranno certamente a far nuova luce sulla storia della chiesa e che retrodatano l’inizio dei lavori di costruzione di altri cinque anni. Ma andiamo con ordine.

Nella medesima scala dove campeggia l’anno 1542, vi sono altre due iscrizioni recanti l’anno 1543 e, quindi, ancora una volta ci troviamo di fronte a una datazione di molto precedente al 1549. In particolare, in una delle due iscrizioni si legge proprio accanto all’anno 1543, la frase: Lodate Dio o Christiani. Essa si trova sul primo pianerottolo, dopo i tre attuali gradini, sul muro di destra, all’altezza della settima fila dei mattoni che compongono il muro. L’altra è posta alla settima fila dei mattoni del muro di destra, appena si accede alla scala.

Ciò che però è veramente interessante è un’altra scala, che doveva essere stata costruita presumibilmente in una data precedente a quella sopra menzionata. Questa seconda scala, infatti, è posta al di sotto della prima scala e, attualmente, vi si può accedere da una porticina, sita nel corridoio che collega gli uffici parrocchiali alla piccola sacrestia. Ebbene, in questa seconda scala non solo è possibile vedere un anno, ma anche una frase didascalica di importanza straordinaria. L’epigrafe è posta sulla prima lastra di pietra che attualmente è posizionata sulla testa di coloro che accedono alla scala. Qui campeggia una scritta, ancora leggibile: Io fra Barmeo di Mjsagna fui sacrista anno 1537. Questa è finora la data più antica che ho scoperto e che costituisce un ulteriore indizio sulla maggiore antichità delle costruzioni del monastero e della chiesa di Santa Croce

Questa seconda scala contiene però altre preziose notizie che potrebbero riguardare la cappella più famosa della basilica: l’altare di San Francesco di Paola. Infatti, sul lato destro del muro della scala si legge un nome: Crisostomo, mentre, superati i nove gradoni della scala, a sinistra, si legge chiaramente un’altra incisione, datata 1597: L’ultimo sabbato de gennaro 1597 se have incominciato a dire la messa per la cicala.

Questa incisione indica, in primo luogo, che sulle pareti di questa scala si scriveva di tutto, come poteva essere perfino un registro di messe. Ora sappiamo che alla famiglia Cicala fu concessa la cappella di San Leonardo, poi di San Francesco di Paola, a partire dal giugno 1611, come emerge dagli atti notarili in Asl Protocolli notarili, 46/5, notaio Francesco Antonio Palma da Lecce, prot. del 12/01/1611-IX Concessio Cappellae pro Joanne Cicala de Litio c.199. Utile è menzionare che il 28 settembre 1612 il barone Giovanni Cicala versò 108 a don Crisostomo, priore del monastero, di cui 100 per la concessione della cappella e 8 per la sepoltura.

In verità la messa in quella magnifica cappella ornata dallo Zimbalo si iniziò a celebrare nel 1615, ma questa iscrizione ci porta a ipotizzare che la famiglia Cicala fosse in ottimo rapporto con i monaci Celestini fin dal 1597, quando, probabilmente a seguito di qualche donazione, i monaci iniziarono a celebrare la messa nell’ultimo sabato di gennaio. Probabilmente, ulteriori studi porteranno a nuove scoperte, ma, finora, nessuno aveva fornito un indizio sulla data di inizio dei lavori, risalente forse agli anni ’30 del 1500 e, dunque, ora la ricerca dovrà compiere ulteriori passi per capire come sia possibile che il Paladini sia arrivato al 1532, nell’indicare l’inizio della costruzione, senza purtroppo citare la fonte da cui avrebbe attinto. Ciò che è certo, però, è che nessuna costruzione può iniziare con una scala e, dunque, se la storia non ha coperto con la sua coltre altri documenti, a quella data forse un giorno ci si potrà arrivare, mostrandone gli indizi.  

 

 

Photogallery di Arturo Caprioli.

 

 

 

Forum Famiglie Puglia