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Si è tenuta nel pomeriggio di ieri una manifestazione in ricorrenza della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”.

 

Don Maurizio Ciccarese, parroco di San Massimiliano Kolbe in Lecce, nel programma di sensibilizzazione alle tematiche sociali, insieme alla comunità tutta, lanciano un segnale con un incontro e l’installazione di una panchina rossa.

Da qualche tempo come comunità cristiana e parrocchiale ci stiamo interrogando cercando di aprirci e affrontare delle tematiche di carattere sociale - commenta don Maurizio -. Il nostro compito è importante, a fronte di tutte le vittime, un numero esagerato. Ma dobbiamo ricordare che non sono numeri ma persone, che fanno parte della nostra vita, delle nostre comunità. Dobbiamo comunicare rispetto, accoglienza dell’altro, amore verso il prossimo e dobbiamo farla anche partendo dalle periferie che tante volte sono quelle più colpite e delle volte sono le più inclini ad alzare lo sguardo e la voce per cercare di mettere fine a queste situazioni”.

Presente all’evento l’arcivescovo Michele Seccia, che, giunto in parrocchia come amico di sempre e guida vicino agli ultimi, ha usato parole di grande commozione e riflessione: “Non dobbiamo distrarci da un problema che delle volte diventa tale solo quando esce la notizia sul giornale; invece, dobbiamo considerarlo nella norma e nell’importanza che ha l’uomo e la donna create a immagine e somiglianza di Dio - continua l’arcivescovo -. Il primo gesto è la gentilezza e abbiamo la responsabilità di tessere dialoghi per restituire dignità alle persone. Anche se la Genesi parla in modo fantasioso della creazione della donna dalla costola dell’uomo, la Bibbia parla della dignità della donna alla pari dell’uomo.

Importante l’intervento del Questore di Lecce, Vincenzo Massimo Modeo che nel suo intervento così si è espresso: “Vi riporto alcune riflessioni da chi vede questo fenomeno da una prospettiva particolare; porto testimonianza dell’esplosione di segnalazioni dell’ultimo periodo, frutto della maggiore consapevolezza da parte delle donne. Tutta la campagna stampa e le opere di sensibilizzazione su tutti i canali, social, televisione sta producendo i suoi effetti - continua il Questore -. Tutti gli eventi, anche quelli che sembrano i più banali devono essere denunciati, quindi ogni iniziativa di comunicazione è ben accolta. Rispetto alle altre nazioni noi siamo all’avanguardia rispetto agli altri. Il ruolo dell’uomo e della donna deve cambiare già dal contesto familiare, dobbiamo permettere ai nostri figli di crescere senza credere che la mamma ha un ruolo sociale diverso e inferiore da quella del papà e questo è un grande primo passo”.

Due parrocchiani hanno voluto rendere omaggio alle donne vittime delle violenze recitano una poesia in italiano e una in dialetto leccese.

È seguito il momento della benedizione della panchina rossa dove è riportata la frase composta da Micaela Pastucci “L’amore non alza le mani ma ti prende la mano” con il numero antiviolenza e stalking 1522 e riportata come intervento artistico da Stefania Baldini, allieva dell’Accademia di belle arti di Lecce del corso di decorazione con il sostegno della prof.ssa Lucia Ghionna. A questa benedizione è seguito un applauso scrosciante per il volo di palloncini rossi in ricordo di tutte le vittime di violenza.

L’incontro si è concluso con la messa in memoria delle donne presieduta dall’arcivescovo Seccia.

 

 

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