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Avrebbe compiuto 119 anni lo scorso 31 gennaio l’arcivescovo Francesco Minerva. Ma nonostante la sua proverbiale longevità (è morto a 101 anni il 23 agosto 2004), 119 sarebbero stati davvero improbabili considerando l’età media della vita di una persona.

 

 

 

Durante le celebrazioni per la festa di San Sabino, patrono di Canosa di Puglia, la sua città natale nella quale riposano le sue spoglie mortali ha voluto ricordarlo e onorarlo ancora una volta. Al termine della messa presieduta dal parroco mons. Felice Bacco, lunedì sera nella basilica cattedrale di Canosa intitolata al patrono, è stato benedetto un suo ritratto, opera di Angelo Papeo, pittore canosino, collocato nella cappella di Sant’Anna dov’è collocata la sua tomba.

Lecce nutre ancora oggi un ricordo vivo e grato nei confronti del primo arcivescovo metropolita di Lecce. Come si ricorderà, infatti, verso la fine del suo servizio episcopale (17 dicembre 1950 - 27 gennaio 1981), il 20 ottobre 1980 Giovanni Paolo II emanò la bolla Conferentia Episcopalis Apuliae, con la quale elevò la diocesi di Lecce al rango di arcidiocesi metropolitana.

Il 31 gennaio 2008 il suo corpo è stato traslato all'interno della cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia e tumulato nella tomba che egli stesso aveva fatto costruire per la sua sepoltura.

Da vescovo di Lecce, oltre ad aver inaugurato in diocesi la stagione conciliare e ad aver fondato numerose parrocchie in diocesi, ha conferito l'ordinazione sacerdotale ai futuri vescovi Vito De Grisantis e Fernando Filograna, ai futuri arcivescovi Luigi Pezzuto, Donato Negro e Angelo Massafra e ai futuri cardinali Salvatore De Giorgi (che consacrò nel 1973 anche vescovo coadiutore di Oria) e Marcello Semeraro.

 

 

Foto di Savino Mazzarella (si ringrazia il direttore di Canosaweb Bartolo Carbone)

 

 

 

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