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È in corsa anche Barletta, città natale dell’arcivescovo Michele Seccia, tra gli otto comuni italiani finalisti e candidati a diventare “Capitale italiana del libro 2022”.

 

 

 

Lo ha reso noto ieri il Ministero della cultura: la giuria della “Capitale italiana del libro” per l’anno 2022, presieduta da Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e la lettura, e composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio e Valentina Sonzini, dopo un’attenta valutazione dei dossier delle sedici città candidate ha selezionato i progetti presentati dai comuni di Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Ivrea, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone.

Le otto città finaliste sono state convocate in audizione la settimana prossima per la presentazione pubblica e l’approfondimento del progetto, ai fini della valutazione finale. Al termine delle audizioni, la Commissione indicherà la città vincitrice al ministro Dario Franceschini per la proclamazione e la successiva assegnazione del titolo da parte del Consiglio dei ministri. Il progetto della città a cui verrà conferito il titolo di “Capitale italiana del libro” per il 2022 sarà finanziato con mezzo milione di euro dalla Direzione generale biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura.

Il titolo di “Capitale italiana del libro” è stato istituito dalla legge n. 15 del 13 febbraio 2020. Nelle precedenti edizioni sono state capitali italiane del libro le città di Chiari nel 2020, titolo attribuito per legge dal Consiglio dei ministri nella prima edizione e Vibo Valentia nel 2021, all’esito di un’apposita selezione.

 

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