“Il malato è sempre più importante della sua malattia. A ragione quindi ogni approccio terapeutico non può prescindere dall’ascolto del paziente, dalla sua storia, dalle sue ansie e dalle sue paure. Anche quando non è possibile guarire, è sempre possibile curare, consolare, far sentire vicinanza”.
Lo scrive l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Leonardo D’Ascenzo, nel suo messaggio per la Giornata mondiale del malato che si celebra domani 11 febbraio. “Se proviamo a guardarci intorno con questa attenzione scorgeremo diverse figure che, accanto agli operatori sanitari, si spendono quotidianamente e generosamente per questa causa – aggiunge il presule -. Basti pensare a quei sacerdoti, religiosi, religiose, laici, famiglie che nella nostra comunità diocesana hanno lasciato o stanno lasciando un segno con il dono del loro amore gratuito”.
L’arcivescovo osserva inoltre che la Giornata mondiale del malato “ci stimola a migliorare quanto operiamo ciascuno secondo la propria vocazione”, per “divenire uomini e donne esperte nel custodire e nel curare ogni esistenza, anche la più fragile, dal suo inizio al suo termine naturale”.
Infine, l’annuncio che, se la situazione lo consentirà, la comunità di Trani-Barletta-Bisceglie, il 28 maggio, vivrà a livello diocesano la Giornata del malato nella parrocchia Sacra Famiglia, nel comune di Corato.