Una comunicazione della presidenza della Conferenza episcopale italiana a tutti i vescovi apre il cuore alla speranza nella stagione delle feste patronali ma senza trascurare i limiti imposti dalla pandemia nelle diverse aree del Paese.
Ovviamente la Cei non fornisce indicazioni valide per tutte le diocesi italiane in quanto la situazione sanitaria non è uniforme in tutto il Paese. Spetta alle singole conferenze episcopali regionali - dopo aver accolto le disposizioni delle autorità locali – stabilire norme di comportamento specifiche per ogni territorio. I vescovi pugliesi sono già al lavoro e in contatto con i prefetti della regione per giungere a conclusioni condivise e identiche per tutte le Chiese locali della regione.
La lettera della Cei (LEGGI LA LETTERA) ieri è giunta anche all’arcivescovo Michele Seccia che ha voluto diffondere ai sacerdoti e a tutte le comunità attraverso Portalecce: “Consci della situazione generale - scrivono i vescovi italiani -, viviamo dunque la nostra fede come dono gratuito, che si esprime anche nei gesti e nelle celebrazioni, a partire dall’Eucaristia, evento di grazia che va colto nella sua importanza. Nella convocazione e nella partecipazione alla celebrazione si manifesta il nostro essere comunità, il nostro essere famiglia. Del resto, è l’Eucaristia che fa di noi una comunità, una famiglia, perché - come dice San Paolo - noi che ci nutriamo di un unico pane siamo chiamati a formare un solo corpo (1Cor 10,17). Così anche gli altri momenti spirituali, come ad esempio, le processioni”.
E a proposito di processioni la presidenza della Cei si preoccupa di sottolineare alcune condizioni da non trascurare: “Raccomandiamo, ove ricorrano condizioni di sicurezza, di non far mancare al nostro popolo questi gesti di preghiera, partecipazione e speranza perché la Chiesa sia presente in questo tempo così particolare”. Ma “Per via della varietà di tradizioni e di prassi, non è possibile fornire indicazioni valide e puntuali per tutte le Chiese locali. Il confronto con le istituzioni (anche in relazione alla sanità locale) e il buon senso, come già avvenuto nei mesi precedenti in altre occasioni, restano criteri imprescindibili con cui affrontare le varie questioni”.
Per questo motivo, come si diceva, in queste ore, la Conferenza episcopale pugliese è in contatto con tutti i prefetti delle sei province pugliesi per stabilire - sulla base dell’andamento della curva epidemiologica della nostra regione - una linea univoca di comportamenti circa l’eventuale svolgimento delle manifestazioni esterne legate alle feste patronali che sia valida per tutte le diocesi di Puglia. A breve, un comunicato della Cep, dovrebbe informare circa le determinazioni assunte dalle autorità preposte. Spetterà poi ad ogni vescovo comunicarlo alla propria comunità diocesana.
In merito poi all’introduzione del Green pass che diverrà obbligatorio dal prossimo 6 agosto per poter partecipare anche ad alcuni eventi, la Cei ha predisposto e inviato in allegato alla lettera una scheda informativa (LEGGI LA SCHEDA) per ribadire che “La certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Si continuerà a osservare quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote”.