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La scuola è iniziata accompagnata da speranze e aspettative, soprattutto nel post Covid. Riprendersi gli spazi, senza mascherina, senza distanziamento, è un bellissimo inizio dopo due anni davvero molto difficili per tutti gli studenti.

 

 

Con l'inizio dell'anno scolastico, si ricomincia anche la discussione sull’uso dei cellulari, soprattutto per gli studenti delle scuole superiori. Il 36% degli studenti ammette di essere distratto dal cellulare durante le ore di lezione. L’indagine è stata condotta da Studenti.it. Dalla ricerca emerge inoltre che nel 26% degli istituti il cellulare viene ritirato all’ingresso.

Ad esempio,il liceo Malpighi di Bologna  ha deciso di ritirare i cellulari ai suoi studenti e restituirli solo a fine giornata, in modo tale che il tempo trascorso a scuola: lezioni, ricreazione e altri intervalli, saranno vissuti senza poter usare lo smartphone. L’obiettivo è fare in modo che i giovani riprendano a parlare tra loro, evitino distrazioni, indirizzino la loro attenzione e le loro energie alla didattica e alla socialità.

Secondo l’indagine, a cui hanno risposto quasi 700 studenti, lo smartphone viene “sequestrato” alla prima ora e restituito all’uscita nel 26% delle scuole. Ed è un bene perché alla domanda “Quando puoi tenerlo ti distrae?” Il 36% ha detto di sì. E alla domanda su come viene usato il cellulare in classe se non viene ritirato, il 38% ha risposto che lo utilizza per chattare con amici e parenti, il 33% per svolgere ricerche didattiche durante le lezioni, il 29% lo usa in caso di emergenza.

Certamente non bisogna demonizzare la tecnologia, ma dopo due anni trascorsi per la maggior parte dietro uno schermo, dobbiamo necessariamente ritrovare la bella abitudine di parlare da vicino, guardandosi negli occhi; confrontandosi. I ragazzi, dipendenti dagli smartphone, non riescono a vivere l’esperienza della bellezza degli sguardi e del vivere insieme.

E così la direttrice delle scuole Malpighi di Bologna, già sottosegretaria all’Istruzione durante il governo Monti, Elena Ugolini, a Bologna ha lanciato l’iniziativa, condivisa con il collegio dei docenti e con il preside del liceo Malpighi Marco Ferrari, di vietare l’utilizzo dei cellulari durante le ore passate a scuola sia ai ragazzi (anche per la ricreazione) che agli insegnanti.

“Pensavo che la prendessero peggio - ha proseguito Ugolini - ma i ragazzi sono disposti ad accettare sfide quando ci sono delle ragioni. Basti pensare che noi in media attiviamo il nostro cellulare 84 volte al giorno e digitiamo per 2.700 volte al giorno, è chiaro che viviamo sempre in questa dimensione”. Una scelta ai nostri studenti quando li lasciamo in balia di certi strumenti continuamente. E il danno è che passano dal desiderio alla dipendenza, non sono più liberi, sono meno creativi”.

Un invito e una iniziativa condivisa da molte scuole, per riprendere gli spazi della vera conversazione e conoscenza.

 

 

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