Io mi ricordo 4 amici con la chitarra e un pianoforte sulla spalla… Chi non ha quel viso arrossato rigato da quella lacrima che scende, mentre vorrebbe abbracciare quelli che hanno vissuto nella stessa aula, con gli stessi prof i famosi 1000 giorni di te e di me.
E allora perché non festeggiare i famosi 100 giorni alla fine dei migliori anni della nostra vita… di quando tutti si sento di gridare: Vado al massimo… altra canzone. Si arriva alla fine e si spengono le luci qui sul palco, sull’aula ormai deserta e vuota, poi altro giro, altra classe, e la storia della scuola non sarà più la stessa perché non c’è più la mitica… E allora Mambo! Facciamo after! Quest’anno Stop! Con i Beatles, stop… Sì, ma… non mi chiedere chi erano i Beatles. Perché al tempo del corona virus si deve festeggiare con responsabilità e serenità.
E’ bello festeggiare! E’ necessario festeggiare, ma quando si può guardare al presente e al futuro con serenità e tranquillità. Cose che in questo momento di certo non si può fare. Non si chiede di non festeggiare, ma di festeggiare e rivivere con gioia e nostalgia precoce un tempo che è stato in attesa di un futuro migliore e più bello. Essere responsabili perché il 100 può essere utile solo grazie agli Esami di Stato. E’ il caso di dimostrare di essere “Maturi” prima degli Esami di Stato. Prima che lo Stato accerti che si è maturi culturalmente, si può dimostrare di esserlo anche civilmente. E non s può rispondere ad un’aula vuota con una festa affollata.
E allora ecco lo slogan che l’Ufficio di Pastorale Scolastica e il MSAC (Movimento Studenti di Azione Cattolica) lanciano a tutti gli studenti delle classi che chiudono la Scuola Superiore: #100soloagliesami.
E poi quando tutto, certamente presto, sarà finito, facciamo festa! E sarà una: Notte di coppe e di campioni!