Perentorie le richieste che la Federazione italiana scuole materne di ispirazione cattolica (Fism) ha avanzato al Governo dopo che il Dpcm firmato ieri sera dal premier Conte ha stabilito la sospensione delle attività didattiche e dei servizi educativi sino al 3 aprile 2020 per tutto il territorio nazionale con efficacia da ieri, 10 marzo 2020.
“Immediata approvazione del decreto ministeriale per i contributi alle scuole paritarie e previsione di un adeguato contributo straordinario; estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le scuole d’infanzia paritarie e ai servizi educativi su tutto il territorio nazionale; azzeramento delle imposte a carico degli enti no profit che esercitano la funzione pubblica di istruzione nell’ambito del sistema nazionale integrato di educazione ed istruzione; sostegno economico diretto alle famiglie mediante voucher e/o contributi per il baby sitting”. Sono queste alcuni dei provvedimenti auspicati per le scuole non statali che la Fism ha reso pubblici in una nota.
Vista la situazione, la Federazione oltre a ribadire come sia “decisivo conoscere quale effettivo sostegno il Governo intende dare, sia in termini di estensione degli ammortizzatori sociali, sia in ragione degli aiuti diretti alle scuole ed alle famiglie come richiesto già dalla Federazione nazionale” chiede anche la “detrazione integrale e totale per le spese delle rette scolastiche e per i servizi educativi sostenute nei primi sei mesi del 2020; estensione del congedo parentale straordinario” e, ai Comuni, la “sospensione del pagamento della Tari per il periodo corrispondente alla sospensione del servizio”.