Un patrimonio da non disperdere: è quello delle scuole paritarie cattoliche, messe in ginocchio dall’emergenza coronavirus.
L’altro ieri la Presidenza della Cei è tornata a rilanciare la forte preoccupazione espressa in queste settimane da genitori, alunni e docenti delle scuole paritarie, a fronte di una situazione economica che ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza. Le forme di sostegno poste in essere dal Decreto Rilancio - in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza, a seguito delle misure adottate per contrastare la pandemia - ammontano a 65 milioni per le istituzioni scolastiche dell’infanzia e a 40 milioni per le scuole primarie e secondarie, a fronte di un miliardo e mezzo destinato alla scuola tutta. Eppure, si legge nella nota della Presidenza della Cei,“le paritarie svolgono un servizio pubblico, caratterizzato da un progetto educativo e da un programma formativo perseguiti con dedizione e professionalità”, permettendo “al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa 7.000 euro ad alunno”.
E ieri e oggi, su iniziativa della Conferenza italiana superiori maggiori (Cism) e dell’Unione superiore maggiori d’Italia (Usmi), con lo slogan #Noisiamoinvisibiliperquestogoverno, le scuole paritarie hanno sospeso le lezioni on line per attirare l’attenzione sulla grave condizione in cui versano gli istituti che a loro fanno riferimento.
In Italia le scuole paritarie sono in totale 12.547: di queste 7.955 sono scuole paritarie cattoliche, rappresentando il 63,4% del totale.
Di queste 7.955 scuole paritarie cattoliche - diminuite dal 2010-11, quando erano 9.371, di ben 1.416 -, 5.826 (73,2%) sono scuole per l’infanzia, 1.021 (12,8%) scuole primarie, 517 (6,5%) scuole secondarie di 1° grado, 591 (7,4%) scuole secondarie di secondo grado. Nelle scuole paritarie cattoliche per l’infanzia si contano 15.477 classi o sezioni e 330.806 alunni, in quelle primarie 6.669 classi o sezioni e 133.876 alunni, in quelle secondarie di primo grado 2.663 classi o sezioni e 58.464 alunni, in quelle secondarie di 2° grado 2.900 classi o sezioni e 46.854 alunni. Quindi, globalmente
nelle scuole paritarie cattoliche si sono 27.709 classi o sezioni che sono frequentate da ben 570mila alunni.
Questi sono i dati più recenti al momento disponibili (riferiti all’anno scolastico 2018-2019), elaborati dal Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) su dati Miur 2019. Rispetto agli anni precedenti, sono inclusi (ma non per le scuole dell’infanzia) anche i dati della Provincia autonoma di Trento, che finora non era compresa nelle rilevazioni, mentre continuano ad essere esclusi i dati della Regione Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano. Dai dati Miur, nella loro totalità, le scuole paritarie, cattoliche e non, sono frequentate da quasi 900mila alunni.
Le scuole cattoliche si confermano di piccole dimensioni: le più grandi sono le primarie con una media di 131,1 alunni, le più piccole le scuole dell’infanzia con una media di 57,9 bambini. Il numero degli alunni disabili - in totale 8.431 (3.986 nelle scuole dell’infanzia, 2.473 nella primaria, 1.371 nella secondaria di 1° grado, 601 nella secondaria di 2° grado) - cresce rispetto all’anno precedente sia in valore assoluto (+ 657), sia in percentuale (+ 0,2%).Sono 30.786 (24.716 nella scuola dell’infanzia, 3.677 nella primaria, 1.207 nella secondaria di 1° grado e 1.186 nella secondaria di 2° grado) gli alunni con cittadinanza non italiana.
Nelle scuole paritarie cattoliche il numero degli insegnanti è 52.629 – 24.855 nella scuola per l’infanzia, 12.528 nella primaria, 7.565 nella secondaria di 1° grado, 7.681 nella secondaria di 2° grado -, ma il dato, avverte il Cssc, è approssimato per difetto in quanto numerose scuole (soprattutto dell’infanzia) non hanno fornito il dato; non si è lontani dal vero, quindi, stimando in circa 55.000 i docenti delle scuole cattoliche, ma va considerato che una quota significativa è impiegata a tempo parziale. Per il personale non docente ci sono 9.240 addetti all’amministrazione 8.644 addetti alla cucina e 14.805 addetti alla vigilanza/pulizia.