La chiesa di San Giovanni Battista, nel Rione Riesci del comune di Arnesano, si è arricchita di quella parte fondamentale della liturgia rappresentata dalla Via Crucis.
I quattordici pannelli corrispondenti alle altrettante stazioni sono stati installati nei giorni scorsi sulle pareti della chiesa nella giusta sequenza che evoca il percorso doloroso di Gesù dal pretorio di Pilato fino alla crocifissione sul Golgota. La sacra rappresentazione plastica in terracotta colore bronzo è stata realizzata da Salvatore Spedicato, noto scultore di lungo corso, originario di Arnesano, che interpreta il sacro tenendo conto delle indicazioni del Concilio Vaticano II: un’opera d’arte destinata al “culto cattolico, alla edificazione, alla pietà e all’istruzione dei fedeli” deve essere “affrancata dai gusti effimeri e da espressioni “strane e sconvenienti”. E ancora tenendo presente il pensiero del Papa teologo Benedetto XVI: nell’arte sacra “non c’è spazio per l’arbitrarietà pura, dalla soggettività isolata non può venire alcuna arte sacra” che deve parlare ai cuori credenti” (Discorso agli artisti tenutosi nella Cappella Sistina nell’anno 2009).
Nelle terrecotte di Spedicato antico e contemporaneo s’incontrano per farsi linguaggio personale nell’interpretazione del dramma sacro. “Il dato percettivo della poetica stilistica qui riassume i caratteri forti che nella tradizione salentina apre alla specificità nazionale ed europea, inglobando anche le culture della erudizione, che da Suppressa e da Vittorio Bodini giunge ad Argan, definendo la sostanza culturale anche delle categorie di naturalismo e di astrattismo verificabili nel lascito della Via Crucis”. Così scriveva il critico Mariano Apa in occasione della Via Crucis, vincitrice di concorso, realizzata da Spedicato per la nuova chiesa di Santa Lucia in Lecce, dalla quale sono derivate sia quest’ultima versione, sia la precedente per una chiesa di Castronuovo Sant’Andrea in provincia di Potenza. Significativa la notazione che volle scrivere mons. Ruppi, che benedisse la prima citata Via Crucis. “È una testimonianza che sono lieto di offrire con gioia per l’opera di un artista che ha dato grande onore all’arte e all’arte sacra salentina. Quando gli affidammo il compito di realizzare la Via Crucis, non avemmo alcuna esitazione sul risultato dell’opera, ma devo onestamente riconoscere che Salvatore Spedicato ha superato le stesse aspettative, consegnando ad una nuova chiesa di Lecce, un saggio della sua fede e della sua mirabile arte”.
Per quest’ultima Via Crucis non si può non sottolineare un motivo particolare, urgente per l’artista, poiché il Rione Riesci l’ha visto nascere e crescere. Egli ricorda, come racconta, l’inizio della costruzione della chiesa intitolata poi a San Giovanni Battista. “Ancora oggi sono lieto di respirare la stessa aria, poiché mi reco nel Rione tutti i giorni avendo ereditato la casa dei nonni, la prima ivi costruita”.
Ecco perché Salvatore Spedicato ha sentito la spinta di dotare, con la donazione, la “sua” chiesa di questa sequenza figurata della Via dolorosa percorsa da Gesù.