Anche quest’anno 2022 la “Porziuncola” delle Sorelle Povere di Santa Chiara sarà il luogo per ricordare con la preghiera il “perdono di Assisi”, quell’abbraccio di pace e di misericordia voluto da Dio per mezzo del suo servo Francesco.

Come raccontano le Fonti Francescane: Stando il beato Francesco presso Santa Maria della Porziuncola, il Signore durante la notte gli rivelò che si portasse dal sommo pontefice, il signor Onorio […]. Si presentò davanti al detto signor Onorio e disse: «Padre santo, ho appena finito di restaurare per voi una chiesa a onore della Vergine madre di Cristo. Supplico vostra santità che l’arricchiate di un’indulgenza senza offerte di denaro […]. Voglio, se piace a sua santità che quanti verranno in questa chiesa confessati e pentiti e, come è conveniente, assolti dal sacerdote, vengano liberati dalla pena e dalla colpa in cielo e in terra dal giorno del battesimo fino al giorno e all’ora della loro entrata nella suddetta chiesa […]. Non chiedo questo da parte mia, ma da parte di colui che mi ha mandato, il signore Gesù Cristo». A questo punto il signor papa all’istante concluse dicendo tre volte: «Mi piace che tu abbia questa indulgenza» (Da Il Diploma di Teobaldo FF 2706/10).

Il perdono di cui Francesco si è fatto mediatore, continua a generare il paradiso. Il miracolo di Assisi si ripete in ogni chiesa, in tutto il mondo, e si rinnova fino ad oggi. “Chiederemo alla Madre di Dio e ai Santi Francesco e Chiara - sottolineano le Sorelle Povere di Santa Chiara - di intercedere per noi, per essere segno di perdono e strumenti di misericordia”.

La comunità leccese potrà ritrovarsi presso il Monastero delle Clarisse in Lecce (via Adriatica) lunedì 1° agosto alle 21.30 per l’adorazione eucaristica con la presenza dell’arcivescovo e la disponibilità di sacerdoti per le confessioni; e poi ancora martedì 2 agosto alle 20.00 per la santa messa presieduta da mons. Michele Seccia.

Le celebrazioni si svolgeranno all’aperto, sul piazzale della chiesa. “Lasciamoci abbracciare dalla misericordia del Padre, che ci attende sempre”, è l’invito delle Clarisse di Lecce.