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“Mentre erano in cammino… insieme nella bellezza dei carismi”. Questo il tema e quanto vissuto ieri, 2 febbraio, a Lecce, nella XXVII Giornata mondiale della Vita Consacrata, da una sessantina di consacrate e una ventina di religiosi di diverse famiglie religiose e istituti, insieme alle sorelle dell’Ordo Virginum.

 

 

Essi si sono dati appuntamento in Piazza Duomo nella cappella del seminario diocesano per un momento di incontro, nella gioia di ritrovarsi insieme e ringraziare il Signore per il dono della propria vocazione.

Durante l’incontro, l’arcivescovo, Michele Seccia, nell’approfondire il tema, ha ripreso la pagina evangelica dei due discepoli di Emmaus che, “mentre erano in cammino”, si vedono affiancati da un viandante che sapranno riconoscere allo spezzare del pane.

La sua riflessione ha provocato una presa di coscienza: “Lo sappiamo riconoscere quando celebriamo l’Eucarestia? Perché l’Eucarestia è Signore che viene e mi trasforma per farmi diventare simile a Lui”.

E poi ha sottolineato la “missione” dei due discepoli che sono ripartiti per Gerusalemme per annunciare quello che avevano vissuto, ma che la comunità aveva a sua volta già sperimentato.

È seguita la testimonianza di Carmelina Miglietta, dell’Istituto Missionarie della Parola di Dio, coordinatrice degli istituti secolari della diocesi (sono 6) che ha raccontato del suo nuovo impegno di catechesi ai detenuti e alle detenute del carcere di Lecce e nel portare la Parola di Dio anche nella comunità Airone, comunità di accoglienza per tossicodipendenti.

Suor Alfredina ha presentato l’Anno giubilare delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori, fondate da San Filippo Smaldone, anno questo in cui si celebra il centenario della nascita al cielo del loro fondatore. La religiosa ha messo in luce l’impegno di questa famiglia religiosa a favore dei sordomuti e ha offerto il calendario degli appuntamenti già fissati.

A tutto questo ha fatto seguito una preghiera a Maria per cantare con Lei il Magnificat, attorno al pozzo del chiostro e attorno all’icona della Presentazione di Gesù al Tempio. Poi, in processione con le lampade accese, cantando le litanie dei santi, tutti in Duomo per la celebrazione eucaristica.

All’omelia l’arcivescovo ha sottolineato la frase della liturgia del giorno: “Vieni nel tuo tempio santo!”. Ha poi commentato: “Qual è questo tempio santo? Il primo è il tuo spirito, è la tua vita! Quando ci accostiamo all’Eucarestia diciamo al Signore: “Vieni nel tuo tempio, che è la mia vita (…) ma è anche vero che - come nel Cantico dei Cantici - il Signore dice a ciascuno di noi “Vieni mia tutta bella”: nella comunione è lui che si dona e si incarna nella nostra vita!”.

Ha sottolineato poi che quello vissuto “è un momento bello per la diocesi che si deve sentire arricchita dalla molteplicità dei carismi che ci sono ma anche dalla radicalità con cui voi consacrati cercate di vivere la sequela di Gesù”. Ha poi concluso: “I vostri carismi sono a servizio della Chiesa diocesana perché cresca nella fede, nella carità e non perda la speranza della vita eterna”.

Come di consueto, dopo l’omelia, tutti i consacrati e le consacrate presenti hanno rinnovato i voti di povertà, castità e obbedienza.

Al temine della celebrazione l’arcivescovo ha ringraziato i presenti e, specialmente, coloro che sono impegnati in prima persona nelle scuole e nelle azioni pastorali di frontiera, dove è più difficile annunciare il Vangelo.

La consegna finale di un pomeriggio bello e profondo è stata la parola “allargare la tenda”, cioè allargare gli spazi delle proprie tende (comunità) con gesti di solidarietà, di vicinanza e di tenerezza. Questa è la missione che continua.

 

*vicario episcopale per la vita consacrata

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

 

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