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Si sono concluse venerdì scorso le due serate dedicate alla festa di Santa Chiara, presso il Monastero delle Clarisse di Lecce.

 

 

Durante la Memoria del transito della santa d’Assisi, la sera del 10 agosto, Padre Oscar Marzo ha messo a fuoco l’essenza della vocazione clariana, cioè il “rimanere” nel Signore e nella sua Parola, come fonte di gioia sempre rinnovata, anche in punto di morte: “Chiara ha scelto dove rimanere: sulla via che è il Vangelo e nient’altro”.

La sera dell’11 agosto, la messa solenne è stata presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, con i concelebranti l’arcivescovo Luigi Pezzuto, Padre Oscar Marzo, Padre Angelo De Padova, Padre Gaetano Pasqualicchio, don Maurizio Ciccarese, don Andrea Gelardo, don Nicola Macculi, don Gianni Ratta, don Antonio Forte, don Daniele Fazzi, e con la presenza del diacono Vinicio Russo.

L’arcivescovo ha salutato i numerosi presenti, comunità che annualmente si riunisce attorno alla fraternità delle Clarisse, per vivere intensi momenti di preghiera. Il soffio gradevole del vento fresco ha evocato in tutti la presenza dello Spirito, avvolgente e inebriante.

Mons. Seccia ha invitato a guardare a Santa Chiara, “donna eucaristica, alla quale non è mai sfuggito l’Essenziale. Nella certezza che nell’eucaristia formiamo un solo corpo e un solo spirito - ha aggiunto l’arcivescovo - Chiara ci invita a vivere la nostra fede non come devozione, ma come esperienza reale del divino presente nell’umano”.

Sia questo, per tutti i discepoli di Gesù, il messaggio evangelico della solennità di Santa Chiara. Con lei, ringraziamo il Signore per ogni suo beneficio, cantando nel cuore: “Laudato sii”!

 

 

 

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