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In occasione della 98.ma Giornata missionaria mondiale è stata inaugurata la mostra sulla cultura africana, “Dall'Africa al Salento”, presso i Missionari Comboniani di Cavallino. È stata anche l’occasione per celebrare e ricordare i 61 anni di presenza comboniana nel territorio salentino. Il salone ha accolto una folla molto numerosa.

 

 

 

L'evento è stato introdotto da Alba Monti (curatrice della mostra e studiosa della cultura africana), la quale ha richiamato l’attenzione sul rischio di estinzione della cultura dell’Africa dovuta all’attuale situazione di guerra in quei territori; ha ribadito, inoltre, che compito di tutti è quello di aver cura e valorizzare questa cultura. Prima di lasciare la parola per gli altri interventi ha voluto ricordare i Missionari Comboniani che nel corso degli anni sono stati nella comunità salentina e che godono già della Gerusalemme celeste: Padre Raffaele Errico, Padre Ettore Pasetto (primo superiore della comunità), Padre Filiberto Giorgetti, Padre Paolo Ponzi, Padre Leonardo Mango, Padre Angelo Di Prisco, Padre Marco de Angelis, Padre Giuseppe Laera, Padre Claudio Gasparro, Padre Ezio Bettini e Padre Gianni Capaccioni.

Pino Mariano (testimone dell’inizio della comunità di Cavallino nella sede attuale), oltre ad aver espresso il suo affetto e legame con gli stessi missionari ha sottolineato quanto sia importante il ruolo delle donne per la cultura africana. Patrick Marende (musicista) ha accompagnato con la musica suonando dei brani africani.  Viviane M. Agoya (stilista), invece, ha incentrato il suo discorso sulla danza (per la loro cultura è parte identitaria) ed ha parlato dei batik (alcuni di questi presenti nella mostra) il quale possono essere realizzati con foglie di banane e corteccia d’albero. Padre Gianni Stirparo ha voluto evidenziare come l’Africa non sia un piccolo villaggio come si dice, ma è molto grande (il suo territorio comprende 30 milioni di km2). Un esempio che ha voluto condividere è che il Kenya è dieci volte più grande dell’Italia. Padre Ottavio Raimondo si è soffermato sull’importanza del batik per la cultura africana, possederlo vuol dire essere famiglia e quindi essere persone felici. Infine, Padre Gian Battista Moroni (Superiore della comunità e consigliere provinciale) ha invitato tutti a visitare la mostra durante la settimana e a fermarsi con le persone che saranno disponibili ad accogliere per spiegare loro il significato delle opere esposte. Presente all’inaugurazione anche don Egidio Buttazzo, parroco della parrocchia Sant’Antonio da Padova in San Cesario di Lecce.

La mostra (con ingresso gratuito) potrà essere visitata tutti i pomeriggi, fino a domenica 27 ottobre, dalle 16:30 alle 19.

 

 

 

 

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