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Oggi è festa nella comunità campiota! Nella chiesa parrocchiale Collegiata Santa Maria delle Grazie, in Campi Salentina, Suor Joceline Abompwa Monkango e Suor Justine Ayembela Nganga professano i loro voti perpetui.

 

 

 

 

Appartenenti alla Congregazione delle Figlie povere di San Giuseppe Calasanzio, Joceline e Justine, come si è soliti chiamarle senza troppi appellativi ma come due amiche, oggi 7 dicembre alle 18,30 prendono i voti e consacrano definitivamente la loro vita al Signore. Presiede la liturgia Padre Stefano Locatelli, religioso delle Scuole Pie.

Diverse le cose che le accomunano, entrambe sono nate nel 1992, hanno iniziato la loro formazione in Inongo, una città della Repubblica Democratica del Congo e spendono la loro vita nella cura di bambini e ragazzi, come il carisma della congregazione richiede.

I loro volti sorridenti e gli occhi grandi pieni di emozione mi accolgono presso l'Oasi di Mamma Bella, luogo in cui attualmente Suor Joceline vive e opera e dove Suor Justine si trova in attesa della professione solenne.

 

 

Suor Joceline e Suor Justine, raccontateci un po' di voi e di come avete capito che il Signore vi stava chiamando per consacrare a lui la vostra vita.

 

Inizia Suor Joceline. "In Inongo ho iniziato il mio percorso e poi nel 2015, sono stata mandata in Italia per continuare la formazione e conoscere da vicino il Signore. Quando il percorso di noviziato è terminato io e Justine abbiamo professato i primi voti, temporanei, e da lì ho continuato il mio discernimento attraverso l'esperienza che vivo e ho vissuto. Nel 2018 ho fatto esperienza pastorale a Milano e poi a Campi sono arrivata nel 2019, dove ho lavorato e lavoro con i bambini curando la loro formazione e istruzione. A Campi ho trovato una realtà bella che tocca il nostro carisma calasanziano".

Prende la parola Suor Justine. "Io e Joceline abbiamo iniziato il percorso insieme. Durante il percorso formativo anche io sono arrivata in Italia, nello stesso anno e per lo stesso motivo della mia consorella. Io però nel 2019 sono stata mandata a Kinkoka, dove stava per aprire una casa che accoglieva le ragazze che avrebbero voluto intraprendere il percorso del noviziato. Sono stata lì per tre anni, occupandomi della loro formazione. Dopo di che mi hanno spostata in Inongo, precisamente in una scuola materna lavorando con i bambini, come il nostro carisma richiede. Attualmente opero ancora lì".

 

 

Come trascorrete le vostre giornate?

 

La prima a rispondere è Justine. "Le mie giornate le trascorro così: io studio pedagogia, di giorno vado in università e quando non sono lì, dò una mano nella scuola materna, accogliendo i bambini in attesa dell'arrivo delle maestre".

Poi è la volta di Joceline. "Sempre di corsa!" e scoppiamo a ridere. "A Campi faccio la vera esperienza calasanziana e qui a Mamma Bella mi occupo dei bambini, tutto il giorno e dei bisogni della comunità”.

 

 

Che cosa provate a poche ore dalla vostra consacrazione definitiva?

 

È Joceline che prende parola per entrambe : “Siamo emozionate, ma la mente e il cuore devono essere pronti: non solo le emozioni ma anche la mente deve essere pronta per prepararci davvero all'incontro con il Signore ed essere consapevoli".

 

 

Oggi pronuncerete la vostra professione perpetua: cosa accadrà dopo? Cosa vi aspettate per il vostro futuro?

 

Joceline: "Non cambierà di molto, noi viviamo già la nostra vita nello stile calasanziano. Sicuramente è una responsabilità grande quella che assumiamo oggi perché pronunciamo consapevolmente il nostro ‘sì’. Ci affideremo al Signore, come sempre, che ci dia la forza di affrontare tutto ciò che verrà”.

Justine: "Farò come Maria, quando ha detto: ‘Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la sua volontà!’. Mi abbandono nelle mani del Signore e andrò dovunque mi manderanno, per servirlo”.

 

 

 

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