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Dalla mensa eucaristica alla vita fraterna e dalla mensa fraterna alla mensa eucaristica”.

Questo il tema e quanto vissuto ieri, 2 febbraio, nella XXIV Giornata della Vita Consacrata, da 125 consacrate e una ventina di religiosi di diverse famiglie religiose e istituti, insieme alle sorelle dell’Ordo Virginum, che si sono dati appuntamento nel salone dell’episcopio di Lecce per un momento di scambio in fraternità, nella gioia di ritrovarsi insieme e ringraziare il Signore del dono della propria vocazione.

L’arcivescovo mons. Seccia, nell’approfondire il tema ha provocato ad una presa di coscienza: “Ci sentiamo un solo corpo e un solo spirito quando celebriamo l’eucarestia? Perché l’eucarestia è forza che coagula non un rito che ci deve scivolare addosso”.

Sono seguite le testimonianze di vita di Suor Paola Lanzilotti (Serve del Cuore Immacolato di Maria) che ha sottolineato come “nelle relazioni fraterne in comunità non bastano le sole nostre forze, ci vuole un rapporto con Dio per superare le difficoltà” e Licia Stippelli, consacrata laica della famiglia francescana, che per vocazione è chiamata a “lavorare per creare la fraternità non in una comunità ma nel mondo”.

Padre Giovanni Rollo, salesiano, già missionario in Brasile, ci ha introdotti nell’iniziativa “Puoi essere santo #lìdovesei “, ovvero un anno per guardare alla santità dei giovani alla luce dell’esperienza di San Domenico Savio. E infine Marcella Mazzeo, consacrata laica Annunziatina, ha pennellato un ritratto di Antonietta Guadalupi - di cui si è aperta nella diocesi di Brindisi-Ostuni la prima sessione del processo diocesano per la canonizzazione, che ha vissuto eroicamente la sua consacrazione secolare con i malati e i familiari dei malati terminali del Centro tumori di Milano. Una preghiera a Maria per cantare con Lei il Magnificat ha concluso la prima parte, poi, in processione con le lampade accese, cantando le litanie dei santi, tutti in duomo per passare alla “mensa eucaristica”.

All’omelia l’arcivescovo ha sottolineato la frase del vangelo della festa della Presentazione di Gesù al tempio: “I miei occhi hanno visto la salvezza”.Cosa vedono i vostri occhi? Gli occhi dei consacrati vedono, la grazia di Dio, nei loro carismi, riversata nelle loro mani. Gli occhi dei consacrati vedono la bellezza della povertà come libertà, la castità come via per amare tutti. Vede l’obbedienza come vittoria sull’autonomia nello stile di Gesù”.

Durante la celebrazione sono state festeggiate per il 50° anniversario di consacrazione Suor Lucia Cucci (Marcelline) e suor Maria Grieco (Discepole di Gesù Eucaristico) mentre Suor Rosanna Polverino e Suor Miriam Bennati, secondo la consuetudine delle Vincenziane, hanno celebrato i 50 anni di “vocazione” in ricordo della loro chiamata alla vita consacrata. A loro l’arcivescovo ha fatto dono di una pergamena in ricordo di questa tappa importante della loro vita donata a Dio e ai fratelli.

Servizio fotografico di Arturo Caprioli.

*vicario episcopale per la vita religiosa

 

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