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Nel cuore dell’estate ritorna la festa di Santa Chiara d’Assisi, donna del XIII secolo capace di raggiungere il nostro tempo, illuminandolo con la sua testimonianza di fortezza, stabilità, fraternità, sobrietà, caratteristiche basilari anche per la vita della persona di oggi.

 

 

 

Uno sguardo sulla sua esistenza ci permette di coglierne la solidità nella fede, da cui scaturisce la forza profetica che la porta a scrivere - prima donna nella storia della Chiesa - una Regola per altre donne e la tenacia con cui ne chiede al Papa l’approvazione, fino a due giorni prima della sua morte.

Ponendo i suoi occhi sul Cristo povero, Chiara vive una fraternità che, pur con i suoi limiti, le sue mancanze e i suoi ritardi, è con-vocata per testimoniare la possibilità di costruire relazioni fondate sul Vangelo, capaci di perdono, di accoglienza scambievole. Propone uno stile di vita sobrio, che si abbandona fiducioso alla Provvidenza, un atteggiamento di condivisione con le vicende concrete degli uomini e delle donne del suo tempo.

È la testimonianza della minorità, che la “pianticella” d’Assisi scelse seguendo le orme di Francesco e che oggi la rende attuale, indicandoci vie di sapienza evangelica, per umanizzare un mondo spesso frammentato e individualista.

Sarà festa domani 10 agosto alle 20 anche al Monastero delle Clarisse a Lecce, con la memoria del Transito di Santa Chiara, che nella morte ha benedetto il Signore per averla creata, e mercoledì 11 agosto, sempre alle 20, con la santa messa presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, per ricordare insieme un esempio di luce per la nostra vita.

 

 

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