Si è concluso ieri sera, presso la parrocchia Santa Maria dell’Idria in Lecce, il solenne triduo in preparazione alla celebrazione odierna della festività della Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa, occasione in cui la comunità dei Padri Vincenziani insieme alle Suore Figlie della Carità promuovono la distribuzione della medaglia.
La giornata si articolerà in un ricco calendario di momenti liturgici, iniziando alle 7:30 con la celebrazione del rosario, delle Lodi e della Santa Messa in diretta su Radio Maria, un’opportunità per i fedeli di immergersi in un’atmosfera di raccoglimento e spiritualità.
Alle 17:20 si terrà la supplica alla Vergine della Medaglia Miracolosa, una preghiera collettiva carica di significato e di fede. Questo momento richiama l’invito della Vergine a confidare nella potenza della Grazia divina. Successivamente, alle 17:25, sarà recitato il santo rosario meditato guidato delle Suore Figlie della Carità che prestano il loro servizio presso l’Ospedale “Vito Fazzi”, Dea e “San Giovanni Paolo II” di Lecce, arricchito dai brani del racconto dell’apparizione.
Il momento culminante sarà alle 18 con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal parroco, Padre Carmine Madalese, e concelebrata dalla comunità dei Padri della Congregazione della Missione. In tale celebrazione saranno “consacrati” venticinque nuovi membri che faranno nascere all’interno della comunità parrocchiale, la nuova Associazione della Medaglia Miracolosa (AMM). Ogni volta che i membri dell'Associazione si riuniscono per celebrare Maria, la Vergine Miracolosa, tornano ad ascoltare il suo invito: “Fate quello che Lui vi dirà”. E contemplano con i loro occhi un'immagine ed alcuni segni che presentano Maria come la tutta-santa, l'Immacolata, quella che ha vissuto strettamente unita a Cristo e si è messa in relazione pienamente con la sua dedizione d’amore.
Questo atto di comunione e ringraziamento è il cuore della giornata, un’occasione per rinnovare la propria fede e affidare le intenzioni personali e comunitarie al Cristo vivente presente in mezzo a noi. Al termine della celebrazione, verranno benedette e distribuite le Medaglie Miracolose, un dono spirituale che racchiude la promessa di Maria: chi la porterà con fede e fiducia sarà sotto la sua protezione speciale e riceverà abbondanti grazie.
È utile ricordare il dono fatto dalla Madonna all’umile Santa Caterina Labouré, giovane novizia delle Figlie della Carità, la quale riceve l’immensa grazia di intrattenersi per ben tre volte con la Vergine Maria nella cappella della casa madre in Rue du Bac a Parigi fino al 27 novembre del 1830. Proprio in quella vigilia di Avvento, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi», invocazione allora inusuale. Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo. La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due cuori dicono abbastanza!». Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la medaglia fu realizzata da un orafo di Parigi e furono tante le guarigioni e le grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie. Fra i miracoli da essa operati, vi fu la conversione dell’ebreo Alfonso Ratisbonne (20 gennaio 1842) dentro la chiesa santuario Madonna del Miracolo-Sant’Andrea delle Fratte a Roma. Il quotidiano La France, nel 1835, già sosteneva che quel piccolo oggetto sacro era diventato «uno dei più grandi segni della fede, degli ultimi tempi». E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata Concezione, riconoscendo che «era una verità tenacemente custodita nel cuore dei fedeli», potrà fondarsi anche sul fatto che c’erano già almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la medaglia miracolosa.