La parrocchia Santa Maria dell’Idria in Lecce, retta dai padri della Congregazione della Missione di San Vincenzo De’ Paoli, ha celebrato ieri sera, una tra le funzioni liturgiche più attese dai fedeli: la giornata dedicata alla Madonna della Medaglia Miracolosa.
Questo appuntamento, ricco di momenti di preghiera, riflessione e devozione, ha rappresentato un’occasione unica per incontrare Maria, vivere la grazia della riconciliazione e portare nel cuore la promessa che la Medaglia Miracolosa porta con sé: “Le persone che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”.
Nell’omelia, il parroco Padre Carmine Madalese ha sottolineato che “la Medaglia Miracolosa non propone un messaggio devozionale, ma richiama il dovere di conformare la nostra vita al vangelo. Per questo è considerata miracolosa, luminosa, dolorosa. La medaglia è miracolosaperché invita a pensare che Dio opera eventi prodigiosi sul piano fisico e su quello spirituale... I miracoli avvengono secondo i piani di Dio, grazie alla preghiera e all’intercessione della Vergine Maria e dei santi. La seconda caratteristica della medaglia è la sua luminosità. Dalle mani della Madonna scaturivano fasci di luce, simbolo della fede. Maria, infatti, è il modello della fede che accoglie prontamente, custodisce nel cuore e medita con assiduità il mistero che prende forma nella sua persona. La medaglia, infine, è anche dolorosa. Nel retro, infatti, sono impressi i due monogrammi di Maria e Gesù e i loro due cuori: quello coronato di spine di Gesù simboleggia il suo sacrificio d’amore per gli uomini, mentre il cuore trafitto da una spada di Madre richiama l’amore di Cristo che arde dentro di lei e, attraverso lei, si riversa su tutti gli uomini. Amore e dolore sono due facce della stessa medaglia: l’amore si dona sino alla sofferenza e accetta il dolore, nello stesso tempo, il dolore è vissuto nell’amore. Questa medaglia ci fa andare al cuore della celebrazione pasquale perché ci insegna l’amore sacrificale e il dolore redentivo.”
Subito dopo l’omelia, si è svolto il rito di ammissione e di costituzione dell’Associazione Medaglia Miracolosa (AMM): venti membri della comunità parrocchiale si sono consacrati alla Vergine Maria della Medaglia Miracolosa ricevendo dal parroco e dall’assistente nazionale, Suor Alessandra Notaro delle Figlie della Carità, lo statuto che indica il cammino da percorrere come membro effettivo dell'Associazione della Medaglia Miracolosa, il foulard come segno di appartenenza e la medaglia che indossata devotamente porti godimento dell’amore senza limiti di Dio. L’associazione ha una dimensione ecclesiale, mariana e vincenziana; i suoi obiettivi sono: vivere la vita imitando le virtù della Vergine; promuovere un’autentica spiritualità; testimoniare la personale adesione a Cristo evangelizzando con parole ed opere, ricercando con Maria il volto di Dio nel percorso della vita. L’apostolato non mancherà di privilegiare le famiglie e gli ultimi e di collaborare con la comunità parrocchiale.
L’odierna società si trova nella spirale del secolarismo, del relativismo e dell’indifferenza religiosa: è all’opera per creare un mondo senza Dio. «Viviamo in un’epoca - come ebbe a dire l’allora card. Woityla, oggi San Giovanni Paolo II - in cui è in corso il più grande combattimento a cui l’umanità abbia mai assistito: la lotta finale fra Chiesa e l’antichiesa, fra il Vangelo e l’antivangelo». Le armi con cui combattere questa battaglia al fianco di Maria madre di Gesù sono: la conversione del cuore, il culto dell’Eucaristia, la recita quotidiana del Santo Rosario, l’accettazione delle sofferenze per la salvezza del mondo. In questi nostri giorni, in cui, per tanti motivi, sembra essere messa a dura prova la capacità di sperare, vogliamo rivolgerci a Lei, donna, madre e modello della speranza: «Piena di grazia Tu sei, Maria! Il tuo nome è per tutte le generazioni pegno di sicura speranza.»
Perché come scrive il sommo poeta Dante, per noi mortali Tu "sei di speranza fontana vivace" (Paradiso, XXXIII, 12). “A questa fonte, alla sorgente del tuo Cuore Immacolato, ancora una volta veniamo pellegrini fiduciosi ad attingere fede e consolazione, gioia e amore, sicurezza e pace” (Benedetto XVI).
Photogallery di Arturo Caprioli.