Riaperta da un anno al culto dopo oltre due anni di restauri, la chiesa dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate - Bene in concessione al FAI (Fondo Ambiente Italiano) dalla Provincia didal 2012 e fulgido esempio del Romanico pugliese - torna a ospitare la Festa della Madonna di Cerrate, che fin dal XV secolo qui veniva celebrata la settimana successiva alla Pasqua.
La festa era accompagnata dalla tradizionale fiera agricola (dalle 10 alle 19) Lu panieri, che rappresenta per i leccesi e gli abitanti dei comuni limitrofi un tassello della loro storia, una parte di folclore tornato a vivere grazie al FAI. Un piccolo mercato di “ciambelle, giocattoli, stoviglie, frutta secca e fresca e minuterie varie”, in cui scoprire artigianato, antichi mestieri e prodotti del territorio grazie alle oltre 50 maestranze presenti: dallo stagnino all’impagliatore di sedie alla ricamatrice, dai produttori di manufatti in ceramica, legno d’ulivo e pietra leccese a una gran parata di cibi tipici della cucina “povera” salentina.
Terrecotte artistiche, giocattoli in legno, cesti in giunco e ulivo, saponi artigianali, preziose creazioni realizzate al telaio o al tombolo, gioielli in pizzo o macramè, ceramiche, sculture in pietra leccese, cartapesta e luminarie salentine; e ancora miele, distillati di zafferano e agrumi, prodotti agricoli e delizie locali, dolci e salate, come gli oli, i taralli, la tipica marinatura di pesciolini detta “scapece”, le pucce con le olive, le frise e i pasticciotti: sono solo alcuni degli sfiziosi prodotti che si potranno assaggiare e acquistare durante la fiera.
La giornata di festa si chiuderà alle 18.30 con la messa, che sarà eccezionalmente celebrata con rito greco-bizantino dall’arcivescovo di Lecce mons. Michele Seccia insieme al vescovo di Lungro mons. Donato Oliverio, massimo rappresentante delle comunità religiose italo-albanesi (cattoliche, ma praticanti il rito greco simile a quello greco-ortodosso), riunite nell’Eparchia di Lungro in provincia di Cosenza.
La messa sarà un evento speciale volto a rievocare le origini bizantine della Chiesa di Santa Maria di Cerrate: la Divina liturgia di San Giovanni Crisostomo, le icone e la croce bizantina sull’altare, i canti in greco e la distribuzione dei pani (pannikia, benedizione dei tipici pani lievitati che recano un timbro sacro) renderanno la celebrazione un momento di grande suggestione, non solo per il valore religioso, ma anche per il significato storico, in nome di una tradizione che vede l’abbazia, il Salento e le sue comunità da sempre legate alla vicina cultura greca e aperte al dialogo religioso e culturale. Una celebrazione in linea con il progetto FAI ponte tra culture, che si propone di raccontare le diverse influenze culturali straniere disseminate nei beni culturali italiani, testimoni della ricchezza derivata dall’incontro e dalla fusione tra la nostra tradizione e quella degli altri paesi del mondo.
Seguirà in chiesa, alle 20, il concerto dell’orchestra d’archi Erasmus del Conservatorio Tito Schipa di Lecce diretta da Andres Rodrigo Lopez della Marmara University di Istanbul.
Per tutto il giorno, inoltre, sarà possibile visitare l’abbazia e la sua chiesa restaurata. Un tempo fulcro di un monastero bizantino, poi tipica masseria, l’Abbazia di Cerrate dopo i restauri del 2018 è tornata a raccontare la ricchezza e il fascino dell’identità storica e artistica, culturale e paesaggistica del Salento.