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Mentre la comunità di Merine attende l’arrivo del pullman della parrocchia matrice di Surbo di ritorno dalla Polonia (LEGGI) dove si è recato per portare aiuti di ogni genere e che, invece, in serata, con a bordo don Mattia Murra e i quattro volontari surbini, accompagnerà di ritorno da Jaroslaw cinque profughi (due donne e tre bambini), nella frazione di Lizzanello è partita una vera e propria gara solidarietà.

 

 

 

È bastato che don Luca Nestola, annunciasse sui social l’arrivo dei profughi e chiedesse i primi aiuti che, dal piccolo centro alle porte di Lecce e da tutta la diocesi, si innescasse un grande sussulto di carità. Servono gli stendini per la biancheria, casse d’acqua potabile, cipolle, carote, barbabietole, patate… ingredienti primari della tradizionale zuppa tipica dell’Ucraina, il Borsch: un apprezzabile gesto di accoglienza, primo passo fondamentale per l’avvio di un processo di integrazione verso i fratelli poveri (e non solo di denaro) che arrivano fuggendo dalla guerra in Ucraina.

Chi vorrà ancora essere solidale potrà continuare a farlo nei prossimi giorni portando direttamente i generi prima necessità presso la Casa di spiritualità “Cuore Immacolato di Maria”, opera donata dal defunto parroco don Antonio Montinaro alla parrocchia di Merine.

 

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