“Stiamo tornando… Grazie per le vostre preghiere e il vostro sostegno!”. Sono queste le parole di don Mattia Murra, l’arciprete di Surbo, che è partito per la Polonia con un pullman di aiuti (LEGGI) e che in queste ore è già sulla via del ritorno in Italia con lo stesso pulman. Ma questa volta carico di paura e di tanta speranza.
“Non ho fatto molte foto, non ne ho avuto il coraggio - è il primo commento di don Mattia prima di ripartire. I profughi che giungono in Polonia sono trattati con dignità, ma non è dignitoso vivere così: ammassati e con la paura del futuro. Gli ucraini, pur accolti benissimo, vogliono tornare a casa, a stare con chi amano e hanno dovuto lasciare”.
“I centri che abbiamo visitato a Jaroslaw sono pieni di donne, bambini e anziani. Su una brandina una ragazza sta facendo una videochiamata con il fidanzato che è rimasto in Ucraina, al fronte, a combattere. La ragazza non è sola. Con lei i due fratellini preadolescenti: gira il telefono verso di loro per far salutare il ragazzo, che sorride. Ma loro non ce la fanno a ricambiare: hanno paura”.
“Mi chiedo: perché quei ragazzini non sono stati capaci di rispondere a quel sorriso? Cosa succede nella testa di quei due ragazzini e dei tanti come loro? Cosa faranno da grandi? Vorranno vendetta? Questa è la guerra, un circolo vizioso.
Spero tanto che la solidarietà che li sta coccolando in questi giorni, possa sopprimere la voglia di vendetta”.
Nel pullman di don Mattia stanno viaggiando verso il Salento 17 persone. Raggiungeranno parenti o amici in Italia, ma vogliono tornare quanto prima nella loro casa, nella loro terra. Una famiglia, invece, sarà ospite della comunità parrocchiale San Giovanni Paolo II di Merine dove il parroco, don Luca Nestola, d'accordo con la Caritas diocesana, ha messo a disposizione una trentina di posti nel centro di spiritualità sito nella struttura lasciata in eredità alla parrocchia dal defunto don Antonio Montinaro, suo predecessore”.
“Grazie ai miei bravissimi compagni di viaggio - conclude l’arciprete di Surbo -: Francesco Manzi, Enzo Calamo, Pietro Pascazio e Mimmo Antonaci. Grazie a chi ci ha sostenuto”.