Sono tanti, nelle sacre scritture, i richiami alla “Casa del Padre”, ad un’abitazione che raccolga noi figli sotto le braccia di Dio.
“..tu mi hai ordinato di edificare un tempio sul tuo santo monte” dice Salomone nel libro della Sapienza. Così da sempre gli uomini, nascosti prima dell’editto di Milano del 313 emanato da Costantino, poi rivalutando le rovine dell’ Impero Romano o costruendo nuovi templi hanno sempre cercato di darsi un posto in cui poter pregare, insieme, il loro Padre.
Da questa esigenza, nascono le chiese presenza della fede degli uomini in ogni città, le più antiche vere e proprie opere d’arte, le più moderne con tutti i comfort e le più recenti tecnologie per garantire tutti i servizi ai fedeli.
In questo senso viene spontaneo organizzare momenti celebrativi quando questi edifici raggiungono mete importanti, diventando essi stessi testimoni di momenti dal grandissimo valore storico e sentimentale, caratterizzanti la vita sociale ma soprattutto spirituale di ogni comunità.
Lizzanello vive la Dedicazione del cinquantesimo della sua chiesa parrocchiale, in un momento molto delicato della storia dell’uomo, un momento in cui lo stesso avrebbe estremamente bisogno di raccogliersi in preghiera per scongiurare le avversità di una malattia a tratti sconosciuta. Paradossalmente però questo non sarà possibile, almeno per il momento, a causa dell’aggressività del Covid-19, che ha costretto a misure estremamente drastiche per la salvaguardia della salute dell’uomo.
Ci sarà sicuramente un momento dedicato ai festeggiamenti, agli appuntamenti che il fitto programma stilato dal Consiglio pastorale parrocchiale e fortemente voluto e pensato da don Francesco Morelli, verrà condiviso insieme dalla comunità. Il tempo ci impone di pensare in maniera diversa a questo cinquantesimo, volgendo lo sguardo al passato, ripercorrendo con la memoria, i vari documenti e le foto la storia degli ultimi cinquanta anni della chiesa di Lizzanello.
Scorrono gli anni sessanta quando, l’allora parroco don Alfonso Cannoletta, si accorge che l’antica chiesa di San Lorenzo è diventata troppo angusta per la comunità lizzanellese ma anche inadeguata alle nuove disposizioni volute dal Concilio Vaticano II.
Si sogna una nuova chiesa parrocchiale, che possa essere più consona alle esigenze ecclesiastiche, con spazi più ampi e accoglienti per le attività parrocchiali.
In quest’ottica, l’amministrazione comunale con sindaco l’on. Vincenzo Marotta, vota all’unanimità la delibera 47 del 16 luglio 1964 [i] , grazie alla quale la parrocchia Maria SS. Addolorata di Lizzanello riceve un terreno sito al centro del paese, chiamato “sciardinu te ddha bbàsciu”: qui sorgerà la nuova chiesa parrocchiale.
Così il 14 agosto 1966 viene posta la prima pietra, benedetta da mons. Francesco Minerva, al tempo vescovo della Diocesi di Lecce. Ci vollero ben quattro anni affinchè il progetto dell’arch. Beniamino Barletti fosse completato dalla ditta edile “Lepore” di Calimera, incaricata allo svolgimento dei lavori.
Non furono poche le difficoltà che si incontrarono nella costruzione dell’edificio, in quanto il terreno individuato era di natura prevalentemente carsica ed in più, essendo su un livello inferiore rispetto a quello stradale, raccoglieva l’acqua piovana di tutto il paese, rendendolo quasi paludoso.
Finalmente il 18 marzo 1970 lo stesso vescovo Minerva benedice e dedica la nuova chiesa parrochiale a Maria SS Addolorata, benedicendo anche le annesse strutture parrocchiali e gli spazi destinati alla catechiesi e ai vari momenti ricreativi per i parrocchiani. L’intera struttura fu realizzata sia con finanziamenti del Ministero dei Lavori pubblici sia con interventi del Vescovo Minerva, che con quelli del parroco don Alfonso Cannoletta. Non bisogna dimenticare però la grande generosità che vide protagonista l’intera comunità lizzanellese: spesso offerte e donazioni furono anche frutto di grandi sforzi economici ai quali i cittadini, ben volentieri, si sottoposero per “donarsi” una nuova casa.
Alla comunità di Lizzanello ha fatto giungere i suoi auguri - naturalmente in video - anche l'arcivescovo Michele Seccia in attesa di tempi migliori per commemorare con la preghiera e con la festa il giubileo parrocchiale.
[i]Dorina Martina, “1970-2010 Chiesa in cammino”