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È stato l’arcivescovo Michele Seccia a presiedere la solenne eucaristica per il 25esimo anniversario di ordinazione presbiterale di don Giorgio Pastore, domenica mattina, nella chiesa dell’Ausiliatrice di Monteroni dove il sacerdote è parroco da 7 anni.

 

 

 

“La parrocchia non è un’azienda, è all’altare - ha detto l’arcivescovo nel corso dell’omelia - che noi viviamo tutti insieme la nostra identità più profonda. Vi rivolgo quindi il mio appello a rinnovare l’impegno per coltivare la fede, a pregare per i sacerdoti e per il vostro parroco: la preghiera è il segno di una solidarietà sprirituale che non deve mai mancare nelle comunità. Anche io - ha aggiunto mons. Seccia -  ho appena celebrato il 25esimo di ordinazione episcopale e quello che ti consiglio, caro don Giorgio, è di rileggere questi tuoi 25 anni di cammino sacerdotale sotto la lente e la luce di tre aspetti fondamentali: fede, speranza e carità. Se ci sono questi tutto il resto viene da sé. Ti auguro, e auguro a tutti voi, di dare una vitalità sempre più giovanile e sempre più nuova all’impegno, proprio mentre l’età anagrafica cambia e avanza per tutti. Lo Spirito santo ci aiuti e gustare e a vivere l’apparente ripetitività come novità, la novità come sorpresa, la sorpresa come esperienza personale che ci arricchisce. Auguri, fratello mio. Auguri a tutta la comunità”, ha concluso l’arcivescovo.

Don Giorgio, nel corso della messa del suo giubileo sacerdotale concelebrata col vescovo, ha poi sottolineato l’importanza di una “missione tra le gente e per la gente”, così come evidenziato anche nell’intervista rilasciata a Portalecce (LEGGI).

Al termine della liturgia, che ha visto anche la presenza della sindaca Mariolina Pizzuto e delle autorità cittadine, il segretario del consiglio pastorale, Gino Giovanni Chirizzi, ha rivolto al parroco e al vescovo il messaggio a nome dell’intera parrocchia.

“La nostra gratitudine a don Giorgio per la presenza constante in mezzo al popolo, per la cordialità e la faternità, per la sua umiltà, ma anche per la capacità e la facilità di avvicinarsi agli altri e di essere avvicinato. Grazie per la sua contagiosa e anche coraggiosa testimonianza di una Chiesa in uscita, tanto cara a papa Francesco, portando la gente a Cristo e Cristo alla gente”, sono state le parole di Chirizzi. “Grazie per le liturgie, e pure le battute di spirito, l’umorismo e le bacchettate, i moniti e i richiami. Grazie per l’impegno a far cadere i muri dell’individualismo e dell’indifferenza, dando voce ai giovani, alle periferie esistenziali, rendendo i laici veramente corresponsabili dell’azione pastorale e sociale della comunità parrocchiale. Grazie, quindi, carissimo arcivescovo per per i suoi 25 anni di episcopato e per quanto ancora ci darà, e grazie a don Giorgio - ha concluso il segretario del consiglio pastorale dell’Ausiliatrice - per questi 25 anni di cammino sacerdotale, per quello che ci hai dato e per quanto continuerai a darci”.

L’ultima tappa delle celebrazioni per il 25esimo è la messa di ringraziamento che don Giorgio celebrerà domenica prossima, 9 ottobre, alle 10.30, nella chiesa madre di Cavallino, nella sua comunità e nel suo paese di origine.

 

Racconto per immagini di Rodolfo Pati

 

 

 

 

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