La giornata del 3 agosto, che ha segnato l’arrivo delle sacre reliquie antoniane nella cittadina di Monteroni e l’inizio della festa patronale, è stata impreziosita da due eventi molto significativi.
Il primo è stata la firma di un importante “Patto di amicizia” tra il comune salentino e la città di Padova. La breve ma sentita cerimonia si è svolta all’interno del palazzo baronale ed ha visto il sindaco di Monteroni, Angelina Storino, accogliere l’assessore alla pace del comune di Padova, Francesca Benciolini e la delegazione giunta dal Veneto.
Alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia, dell’arciprete don Giuseppe Spedicato e dei membri della locale giunta, è stato quindi siglato ufficialmente il gemellaggio tra le due comunità. Un gesto, senza dubbio, simbolico ma denso di risvolti. Di fatto, due popoli si sono incontrati nel nome di un’unica devozione e si sono riconosciuti fratelli.
Per una piccola realtà come Monteroni si è trattato di un incontro davvero prestigioso. Con questo patto, in fondo, tutti i monteronesi diventano in qualche modo padovani ad honorem e la stessa Monteroni si trasfigura in una Padova della nostra arcidiocesi. Un luogo in cui anche i fedeli patavini potranno sentirsi a casa. È bellissimo come i santi riescano ad unire territori assai diversi ed a mettere in contatto realtà solo apparentemente lontane. Se ciò è valido per ogni figura in cui brilla la santità cristiana, lo è ancor più per Sant’Antonio, i cui devoti si trovano ad ogni latitudine, dalla Polonia al Brasile, dal Canada all’Australia. Non per nulla Leone XIII lo definì “il santo del mondo”.
Un secondo evento molto atteso dai fedeli è stata l’inaugurazione della bella opera dedicata al patrono da parte della Deputazione “San Vito” di Lequile, esposta nella chiesa rettoriale dell’Immacolata. Si tratta di un’immagine del santo, realizzata nel medesimo stile delle tradizionali infiorate ma utilizzando sale marino colorato. La Deputazione “San Vito” è un’associazione cattolica sorta per promuovere il culto del grande martire siciliano e per valorizzare il patrimonio storico-artistico locale connesso con la sua figura. Raccogliendo il cortese invito di don Giuseppe Spedicato e d’intesa con il padre spirituale, il parroco di Lequile don Carlo Calvaruso, i membri dell’associazione hanno voluto realizzare un quadro figurativo dedicato a Sant’Antonio per omaggiare l’arrivo delle insigni reliquie nel Salento.