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Sorrisi ed emozione per il debutto del gruppo Unitalsi “Mimino Rizzato” di Monteroni. Nel Salento si concretizza quindi una nuova tappa della missione di carità e di servizio a favore dei bisognosi.

La cerimonia di inaugurazione si è svolta domenica sera con la benedizione del parroco don Elio Quarta, il taglio della torta e la scopertura dell’insegna della sede, una sottosezione di Lecce, che sorge in via Principessa di Piemonte, al piano terra della casa canonica della parrocchia Sacro Cuore: una dimora donata alla comunità dal compianto don Edmondo Adamantino.

Un piccolo tassello che si aggiunge alla grande storia dell’Unitalsi, l’«Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali» nata nel 1903: una storia che non è costellata soltanto dai pellegrinaggi, ma che è caratterizzata soprattutto dall’impegno costante a sostegno degli infermi, dei diversamente abili e delle persone in difficoltà. Uno strumento di speranza nelle mani di Dio.   

E anche a Monteroni, dunque, è sbocciato questo germoglio di fede, solidarietà e fratellanza: i responsabili del gruppo locale sono i coniugi Antonio Quarta e Laura Bisconti. Presenti al taglio del nastro della sede anche numerosi volontari e il commissario della sottosezione di Lecce, Vincenzo Nigro. A rappresentare palazzo di città, il subcommissario prefettizio del comune di Monteroni.

“La nostra Associazione, da sempre impegnata nel servizio gratuito alle persone disabili e bisognose, da qualche anno vede diversi volontari di Monteroni in prima linea nelle varie attività e iniziative della Sottosezione. E grazie quindi al loro numero consistente, alla loro opera e al contributo del parroco don Elio -  spiegano i coniugi Quarta, responsabili del gruppo di Monteroni - si concretizza il sogno di avere una sede propria dove poter programmare e realizzare iniziative da estendere a tutta la città, nella consapevolezza condivisa del bisogno diffuso sul nostro territorio”.

La sede dell’Unitalsi di Monteroni porterà il nome di Mimino Rizzato, un operatore pastorale diversamente abile della comunità del Sacro Cuore scomparso improvvisamente nel 2002, a 54 anni. Ha vissuto la sua vita su una sedia a rotelle. E insieme alla sua inseparabile chitarra, è stato uno dei componenti del coro parrocchiale. Amava la musica, la sua grande passione. Tant’è che è stato maestro di chitarra per tanti giovani monteronesi, portando avanti corsi gratuiti per i ragazzi della parrocchia. Il suo esempio e il suo ricordo accompagneranno ora il cammino e la missione dei volontari dell’Unitalsi di Monteroni.  

 

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