Dolore, commozione e preghiera per un addio. Si può riassumere così il rito delle esequie della mamma dell’arciprete di Monteroni, don Giuseppe Spedicato, presieduto in chiesa madre dall’arcivescovo Michele Seccia.
Il pastore, in sintonia con il figlio sacerdote, ha ringraziato il Signore per il dono di mamma Maria, donna davvero coraggiosa e che ha vissuto il suo ultimo momento di sofferenza con tanta fede e con la affettuosa vicinanza della famiglia.
Una liturgia che il vescovo ha definito particolare perché “per i sacerdoti la mamma è tutto ed occupa un posto particolare nella vocazione del presbitero”. Contemplando il mistero di Grazia che il Signore ha dato a lei, il vescovo ha definito tutte le mamme fortunate, perché hanno offerto il frutto della vite generato, alla Chiesa e all’umanità.
“Nel celebrare questo sacrificio - ha proseguito Seccia - non possiamo non contemplare questo dono grande: la fede infatti ci fa credere l’importanza di una vita eterna ma che si incarna in una storia e con il progetto di Dio. Generare un figlio al sacerdozio significa accompagnarlo perché la vocazione è un mistero di Dio ma nasce in una famiglia”.
Il vescovo ha infatti definito mamma Maria un dono di Dio e ha ringraziato il Signore perché ce l’ha donata e non perché c’è la tolta.
Don Giuseppe al termine della messa esequiale ha letto, commosso, la sua prima ed ultima lettera alla mamma Maria, vista dai figli come una donna coraggiosa ma che adesso sicuramente in paradiso ha ritrovato il caro papà. Per concludere ha citato nel suo discorso la frase di Giovanni Paolo I: “Dio è madre” ricordando l’importanza di una persona che per il suo affetto e la sua tenacia non ha fatto mai mancare nulla per un amore totale.