Un’intera comunità in festa si è stretta in un abbraccio caloroso a don Alessio Seconi, che ha concluso il suo cammino formativo verso il presbiterato con l’ordinazione sacerdotale avvenuta martedì 5 gennaio nella cattedrale di Lecce, durante la solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Michele Seccia.
La festa ha vissuto poi il momento più toccante ieri, solennità dell’Epifania, quando don Alessio ha celebrato la sua prima messa, trasmessa – per la regia di Emilio Rizzo, in diretta Fb sulla pagina della parrocchia (CLICCA QUI), nella chiesa matrice di Monteroni di Lecce, alla presenza dell’arcivescovo, di don Giuseppe Spedicato, di tanti suoi confratelli, delle autorità civili e di tutta la comunità religiosa felice di ricevere l’amore tenero e misericordioso di Dio, manifestatosi concretamente attraverso il dono del nuovo pastore.
La solenne celebrazione eucaristica, allietata dalla corale interparrocchiale, è stata introdotta dall’affettuoso saluto di don Giuseppe Spedicato, arciprete-parroco della matrice, che ha ricordato al novello presbitero, con parole dense di sentimento e grande partecipazione, come la non facile missione a cui egli è stato chiamato è diretta a: “Testimoniare la misericordia di Dio in un ambiente spesso incredulo o indifferente” e nel quale “il popolo di Dio ha bisogno di persone riconciliate che sappiano riconciliare, piene di speranza che sappiano infondere speranza, maestri di spirito che sappiano indicare i pozzi di acqua dolce nel deserto”.
Don Giuseppe ha assicurato, con l’amore di un padre, l’incoraggiamento e il sostegno al sacerdote novello da parte di tutti - sacerdoti, laici, uomini e donne – in un giorno così solenne in cui “il Signore che ha suscitato in te il suo fascino per farti gustare la vera libertà e gioia del cuore, promette che la tua vita sarà piena di una pienezza che ha il sapore delle beatitudini, con la certezza della sua fedeltà, in una dolce e inebriante consapevolezza del “vi ho chiamato amici”.
Nell’omelia, invece, l’arcivescovo ha rivolto l’attenzione sulla grande responsabilità assunta dal novello sacerdote: “come i pastori e i magi, il presbitero ha bisogno di adorare per poter predicare, interiorizzare la Parola, vivere le celebrazioni e l’esistenza con gli occhi della fede, con la certezza che siamo tutti nella stessa barca e che il Signore non ci lascerà andare alla deriva”.
L’ordinazione di don Alessio, ha ribadito mons. Seccia, rappresenta un “nuovo segno della misericordia di Dio… come i magi, egli si è lasciato guidare dalla stella luminosa che è la grazia di Dio… la sua vocazione ha attecchito come il seme di grano quando cade nel solco giusto”.
L’arcivescovo gli ha raccomandato di vivere intensamente ogni giorno sull’altare il ministero donato, perché è lì che nasce e si fortifica la vocazione; di celebrare l’Eucarestia con passione, che deve far vibrare, che deve essere gustata perché è Dio, l’Eterno, che si presenta.
L’augurio del presule, infine, per don Alessio, è di rivivere ogni giorno questo momento essenziale, forte, della sua vita, per trovare “la strada della gioia... e di non perdere mai la gioia di essere prete”.
L’arcivescovo ha concluso l’omelia invocando la Vergine Maria affinché doni al giovane pastore la gioia del Magnificat, pregandolo di ripetere dopo aver celebrato l’Eucarestia “l’anima mia magnifica il Signore”.
Don Alessio alla fine della celebrazione con grande commozione ha ringraziato tutta l’assemblea e in particolare la comunità parrocchiale che lo ha accolto come una madre accoglie il proprio figlio, pronto a vivere il suo sacerdozio nella comunità di Monteroni per restituirle il senso del miracolo avvenuto nella consacrazione.
Tanti auguri, don Alessio. E buon ministero!
Photogallery di Arturo Caprioli