Nell’anno funestato dal Covid aumentano le donazioni di sangue. Sono più di 500, infatti, le sacche raccolte nel 2020 dal gruppo “Fratres” di Monteroni.
Un boom che fa ben sperare, anche perché cresce di pari passo pure il numero dei giovani che hanno donato per la prima volta. Nonostante l’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio l’anno appena archiviato, la solidarietà dei volontari di Monteroni non si è fatta attendere. E i donatori hanno quindi risposto con generosità alla chiamata e alle sempre più crescenti esigenze di sangue da parte delle strutture ospedaliere. La Fratres, guidata dal presidente Alessio Mistico, conta 400 soci attivi (107 di età compresa tra 18 e 35 anni) per un totale che supera le 500 donazioni.
Sono 35, poi, i giovani che nel 2020 hanno fatto il loro esordio. Intanto, per il nuovo anno sono in calendario sette giornate dedicate alla donazione: tre in paese con l’autoemoteca, le altre presso i centri immunotrasfusionali di Lecce e Copertino.
“Nel 2020 la Fratres di Monteroni ha compiuto 30 anni: i festeggiamenti sono soltanto rimandati, ma non annullati. Intanto, il dono più bello - sottolineano i componenti del direttivo - è venuto dai donatori che hanno reagito con altruismo, donando puntualmente il sangue pure nel corso della prima ondata della pandemia. Incoraggiante, poi, il segnale lanciato dai giovani: 35 prime donazioni e un’età media che si è abbassata. I ragazzi, insomma, hanno compreso l’importanza di questo gesto”.
“La crescita delle donazioni - aggiunge don Giuseppe Spedicato, assistente spirituale dell’associazione - è l’esempio tangibile dell’amore verso i fratelli, è un segno di vita e di speranza, una luce in un anno di buio”.
Infine, la consulente sanitaria del gruppo Fratres, il medico Franca Quarta, ribadisce: “La donazione, atto di grande umanità, si svolge nella massima semplicità e sicurezza, non c’è alcun rischio di contagio. E una sacca di sangue può salvare la vita”.