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Domani 27 luglio la comunità novolese ricorda il primo centenario dell’arrivo in città della reliquia di Sant’Antonio Abate, dono dell’allora vescovo di Tricarico, il Venerabile Raffaello delle Nocche (LEGGI), già segretario del vescovo di Lecce, mons. Gennaro Trama e fondatore della congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico.

 

 

Era, infatti, il 27 luglio 1924 quando giunse a Novoli la reliquia del santo del fuoco, Antonio Abate, donata ai novolesi dal Venerabile.  Sono trascorsi cent’anni da quel giorno che, indubbiamente, segnò una bella pagina della storia di Novoli e che i novolesi, su impulso del parroco don Luigi Lezzi, dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco De Luca, e del comitato festa presieduto da Tony Villani, vogliono solennemente ricordare.

L’appuntamento è per domani 27 luglio, alle 20 in Piazza Sant’Antonio. In via del tutto straordinaria, considerata l’occasione giubilare, la reliquia di Sant’Antonio Abate sarà portata in processione per alcune vie del paese, al termine, sul sagrato antistante l’omonimo santuario, avrà luogo la concelebrazione eucaristica presieduta da don Stefano Spedicato, alla presenza dei confratelli presbiteri, delle autorità civili e militari, dei comitati festa Sant’Antonio Abate e Madonna del Pane. 

Al termine della messa, sempre in Piazza Sant’Antonio, sarà proiettato il docufilm ideato da Alessandro Maria Polito, presidente dell’associazione “Icon Radio Visual Group Aps” e coordinatore generale e organizzativo della Fòcara, prodotto e diretto da Papel Studio (montaggio ed editing a cura di Daniele Pignatelli, Gianni Notaro, colorist Gianni Notaro), con soundtrack “Con le mie mani” del Canzoniere Grecanico Salentino, (sound design & editing audio a cura di “Noise Creative Studio”, script supervisor Pasquale Lazzari, operatori Daniele Pignatelli, Gianni Notaro, Pasquale Lazzari, Samuele Del Colle, Angelo Gennari).

A seguire, lo spettacolo pirotecnico ed un intrattenimento di musica popolare accompagnato dalla degustazione di gelati artigianali.

«In un momento storico e tanto complesso come quello che stiamo vivendo, ciascuno di noi è chiamato a rinnovare il suo impegno di fedeltà a Dio anche attraverso la devozione ai santi così come la Chiesa ce la propone, ritrovando quell’audacia e quel coraggio che scaturiscono da una fede e da una vita che, nell’amare, trova la sua dimensione più vera - sono parole del parroco don Luigi Lezzi -. Possa la testimonianza di Sant’Antonio Abate aiutarci a ricomprendere il senso compiuto della nostra esistenza chiedendo la conversione del cuore di ciascuno perché solo un cuore che nella fede impara ad amare secondo il cuore di Dio, saprà testimoniare un cambiamento di vita reale e radicale».

 

 

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