Padre Salvatore Giardina ofm, da pochi giorni nuovo parroco della comunità di Santa Maria delle Grazie in Squinzano, ha preso ufficialmente possesso della parrocchia venerdì scorso ma, come tutti i parroci che stanno vivendo l’avvicendamento, è già da metà settembre che si trova nella nuova comunità della quale ha già avuto modo di farsi una prima idea.
Padre Salvatore, come giudica i primi giorni a Squinzano?
In questi primi giorni a Squinzano mi sto trovando molto bene, è una bella comunità e Squinzano è una cittadina fatta a misura d’uomo. Queste sono ovviamente le prime impressioni, poi può capitare che all’inizio ci si presenti in una maniera e poi man mano i nodi vengano al pettine, ma sono fiducioso che andrà tutto bene.
Ha già avuto modo di incontrare i diversi gruppi parrocchiali?
Ho fatto un primo incontro con il consiglio pastorale parrocchiale allargato a tutti i gruppi proprio per cercare di conoscere le diverse realtà. Ho trovato una realtà molto vivace, bella, che dà il senso dell’appartenenza alla comunità. Certo ci sono delle difficoltà, ma come in tutte le famiglie. Ho raccomandato alle persone di non venire a raccontarmi episodi di intolleranza o altro, noi dobbiamo solo pensare a ciò che vogliamo fare per andare avanti e camminare insieme.
Cosa le ha raccomandato Sua Eccellenza Mons. Seccia?
Il vescovo mi ha raccomandato ciò che sta raccomandando a tutti i parroci, di essere persone di Dio prima di tutto, di avere il senso del pastore buono e quindi di camminare con il gregge, di essere cosciente di una missione che deriva dallo stare prima di tutto con Dio, quindi sono importanti la preghiera e la meditazione della parola. Questo è quello che noi parroci dobbiamo cercare di trasmettere al popolo di Dio, ciò non deve essere semplicemente un mero pragmatismo perché sappiamo fare tante cose, ma farle con il Signore e con l’ottica del Signore è diverso. Papa Francesco proprio in questi giorni ha detto nella sua catechesi che non dobbiamo fare proselitismo, ma dobbiamo essere attrattivi e soprattutto ha ricordato che l’opera missionaria è un’opera dello Spirito Santo.
Servizio fotografico di Paolo Andriani