Quando si scrive in occasione di un 25° di sacerdozio si può correre il rischio che si possa cadere nella retorica o addirittura possa mostrare un aspetto puramente formale col risultato che appaia poi poco sincero.
Perciò nel rivolgermi a don Gianni Ratta, proprio in occasione del suo 25esimo anniversario di sacerdozio cercherò di attenermi ai fatti, e lascerò che le opere da lui compiute negli undici anni di parrocato, svolti presso la parrocchia di Sant’Antonio Abate parlino da sè.
Don Gianni è stato il secondo parroco, succedendo a don Fortunato Pezzuto, primo parroco della comunità parrocchiale di Sant’Antonio Abate, il quale, guidando per oltre trent’anni con paterna saggezza, aveva realizzato spazi luoghi e strutture e una comunità che, proprio in don Gianni ha poi trovato quella guida, che con fresca energia, unita al giovanile entusiasmo l’ha saputa sapientemente guidare.
Uno degli obiettivi che il giovane parroco si propone è la formazione degli operatori pastorali anche e soprattutto con l’adorazione eucaristica e la lectio divina. Con lui nasce l’oratorio, i grest e i campi estivi per i giovani e le famiglie. Sempre per i giovani promuove la partecipazione alle Gmg e il cammino a Santiago di Compostela. Mentre per tutti, giovani e famiglie organizza i pellegrinaggi a Lourdes, in Terra Santa e all’ostensione della Sindone a Torino.
L’aspetto più intrinsecamente caratteristico del suo essere sacerdote è però l’impegno missionario che lo vede in Africa svariate volte anche con gruppi di giovani, i quali poi, maturano il senso dell’accoglienza e della solidarietà. E se costruire non è facile, ristrutturare lo è ancor meno: non trascura gli edifici e l’oratorio, si prodiga per rendere bella la chiesa e commissiona le bellissime tele, che diventano occasione anche per una catechesi visiva.
Non voglio ancora dilungarmi sull’operato ordinario: liturgia, catechesi, carità sempre seguite con zelo costante, vorrei piuttosto mettere in evidenza la cura spirituale e la disponibilità nei confronti degli anziani e degli ammalati che ha sempre visitato con sincera amorevolezza.
Pertanto l’intera comunità parrocchiale continua ad essere grata a don Gianni per ogni bene da lui ricevuto, e per la grande generosità con la quale è stata guidata e per lui rivolge la sincera e unanime preghiera affinché lo Spirito renda il suo ministero sempre più icona e trasparenza del volto di Cristo.