Sono giorni di festa per la comunità di Trepuzzi che ha celebrato il 60° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Arcangelo Giordano che ricorreva ieri 23 dicembre.
Alla vigilia dell’anniversario, nella chiesa matrice, l’arcivescovo Michele Seccia ha presieduto una solenne eucarestia alla presenza del vicario generale don Luigi Manca e dell’arciprete di Trepuzzi, don Vincenzo Marinaci. Hanno concelebrato anche don Antonio Bruno, parroco della Santa Famiglia e terzo successore di don Arcangelo alla guida di quella comunità e il decano dei preti trepuzzini, don Antonio Pellegrino.
In totale 30579 messe compresa quella di ieri, vissute sempre all’insegna di due parole ‘grazie e carità’, così nel suo discorso iniziale ha ricordato don Arcangelo.
‘Gesù, mi metto nelle tue mani. Prendimi tu. Tienimi stretto fino a domani, mio buon Gesù.’: la giaculatoria recitata ogni sera dal sacerdote. Ancora oggi, all’età di 90 anni compiuti lo scorso 12 dicembre, don Arcangelo rappresenta per le comunità e per le associazioni laiche e cattoliche in cui ha esercitato il suo servizio, un’autorevole presenza, un punto di riferimento, sempre pronto per dare conforto e speranza a tutti, soprattutto ai poveri.
L’arcivescovo, visibilmente commosso durante l’omelia, ha voluto ricordare all’anziano e sofferente sacerdote come ‘il legame con l’eucarestia quotidiana diventa un’offerta perenne a lui gradita e che la memoria rappresenta l’attualità di Gesù eternamente presente nella vita di un sacerdote. Non è semplice attenzione ma tensione del ministero sacerdotale data dalla Grazia di Dio: una grande responsabilità da una parte e una grande gioia dall’altra il pronunciare le parole della consacrazione durante la messa’.
È bello per ogni comunità fare memoria del sacerdozio. Non si parla soltanto di celebrare un anniversario ma vivere quotidianamente quell’incontro mistico con la gioia e con la grande consapevolezza che Gesù è presente in mezzo a noi.
Photgallery per don Arcangelo.