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La comunità della Santa Famiglia in Trepuzzi nei giorni scorsi è stata in festa perché il 18 settembre 2019 si è celebrato solennemente il XXV anniversario della benedizione della prima pietra della chiesa Parrocchiale che fu benedetta il 18 settembre 1994 dal Santo Padre Giovanni Paolo II durante la sua storica visita alla città salentina.

A presiedere questo evento di grazia è stato il card. Salvatore De Giorgi che per l’occasione ha portato con sé alla comunità la sua personale reliquia di San Giovanni Paolo II.

MercoledI scorso infatti nel pomeriggio tutta la comunità parrocchiale si è ritrovata nei pressi del Calvario per accogliere il cardinale con la preziosa reliquia. In processione si è poi raggiunta la chiesa parrocchiale per la solenne celebrazione eucaristica.

La preziosa reliquia resterà esposta alla Santa Famiglia fino a stasera, al termine della messa delle 19 sarà salutata con il bacio dei fedeli.

È un dono prezioso quello che la comunità della Santa Famiglia in questi giorni ha ricevuto. La presenza della reliquia è segno di quel legame e di quell’affetto che lega ancora oggi intere generazioni alla figura del santo papa polacco che tanto ha inciso non solo nella vita della Chiesa e del mondo ma anche nella vita di ciascuno. La benedizione della prima pietra, in quell’ormai lontano 18 settembre 1994, è un ricordo ancora vivo nella memoria di coloro che lo hanno vissuto. Quella pietra ha segnato l’inizio di una nuova storia per l’intera comunità trepuzzina e in particolare per il quartiere della zona “Santi” che, pietra su pietra, ha visto con il tempo sorgere il grandioso tempio che il compianto mons. Cosmo Francesco Ruppi ha voluto dedicare alla Santa Famiglia di Nazareth. Il 24 maggio 2004 la Dedicazione della Chiesa ha segnato il momento sognato e atteso da tanti, da un intero popolo che finalmente poteva ritrovarsi in un nuovo tempio a cantare le lodi di Dio. È stato compito del carissimo don Arcangelo Giordano, al quale va la gratitudine di tutta la comunità, iniziare questa storia che ora continua nello spazio e nel tempo consapevoli che “siamo noi le pietre vive” innestati e fondati sulla pietra angolare che è Cristo. (Continua domani con la storia della comunità parrocchiale)

Servizio fotografico di Antonio Perrone.

 

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