La comunità di Vernole è molto devota verso i suoi protettori, i Santi Anna e Gioacchino, ma quest’anno non potrà festeggiarli con la stessa solennità che ha caratterizzato la ricorrenza negli anni precedenti.
Dopodomani 25 luglio, vigilia della solennità, alle 19,15 la messa sarà celebrata in Piazza V. Veneto dall’arcivescovo Michele Seccia, mentre il 26 luglio alla stessa ora (diretta su Portalecce e Telerama), celebrerà la messa vespertina il cardinale Salvatore De Giorgi.
Il parroco di Vernole, don Leonardo Giannone, si rivolge così ai parrocchiani che si preparano a vivere due giorni importanti per la comunità:
“Con un tempismo che ha sorpreso tutti, il 20 maggio scorso i vescovi pugliesi hanno sentito il bisogno di comunicare alle Chiese della regione una chiara disposizione per le feste patronali in programma nel periodo estivo. Eravamo all’inizio della cosiddetta Fase 2, quella della convivenza col virus, e vivevamo nell’incertezza che le prime timide aperture potessero portare la situazione fuori controllo. A pochi giorni dalla riapertura alle liturgie col popolo, i vescovi hanno dimostrato un gran senso di realismo nel chiedere alle parrocchie delle loro diocesi di limitarsi alle sole celebrazioni liturgiche e di evitare quanto potesse favorire assembramenti e quindi nuove occasioni di contagio”.
“Sarebbe una grave mancanza - prosegue il messaggio del parroco vernolese - di responsabilità chiedere e spendere cifre per momenti di intrattenimento, quando ci sono tante persone che non lavorano e mancano del necessario per sopravvivere. Sarà questa l’occasione offerta alle nostre comunità, per riscoprire ciò che è essenziale nelle nostre feste e per esprimere la vicinanza solidale verso tanti fratelli e sorelle che sono nel bisogno. A due mesi di distanza da quel comunicato, possiamo tirare un sospiro di sollievo per come si è evoluta la cosiddetta curva epidemiologica e apprezziamo la lungimiranza dei nostri pastori che, senza cadere nel rimpianto, hanno subito colto nella grave emergenza sanitaria ed economica, un’occasione favorevole: la grazia di riscoprire l’essenziale delle nostre feste”.
Una riflessione, quella del parroco, che non si limita alla sola data della solennità, ma all’intero significato che riserva il patrocinio dei genitori della beata Vergine Maria: “Se la festa è al cuore della comunità, è perché ne esprime la finalità, la aiuta a trascendere la fatica del quotidiano, unifica i cuori, stimola la speranza, dà una forza nuova per riprendere con più amore la vita quotidiana (J. Vanier). Nella festa riscopriamo le radici della nostra identità e celebriamo le piccole o grandi conquiste del presente e, così, rinnoviamo la gratitudine verso Colui che ci chiama a vivere insieme e ci guida lungo i sentieri del tempo. Confortato dal confronto e dal sostegno del comitato feste e dell’assemblea parrocchiale, vi presento quindi il programma della nostra festa patronale: un programma meno abbagliante e fragoroso di quelli a cui siamo abituati, ma non meno a fuoco. Anzi, come auspicato dai nostri pastori, avremo la possibilità di vivere il gioioso paradosso che, in una città meno illuminata da luci artificiali, potrà brillare più che in passato la luce della nostra fede e, in un contesto meno rumoroso, potrà risuonare il canto della nostra lode”.