Le notizie sono ancora frammentarie ma nell’incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di oggi in autostrada nel tratto tra Candela e Cerignola sono decedute tre Suore Salesiane dei Sacri Cuori (e non quattro come si era creduto in un primo momento) che operavano nelle case pugliesi della congregazione fondata dal santo leccese Filippo Smaldone.
Per cause ancora da definire (probabilmente per lo scoppio di uno pneumatico), il pulmino su cui viaggiavano le tredici religiose, di ritorno dagli esercizi spirituali conclusi oggi a Formia, dove la congregazione possiede una casa di spiritualità, è finito in un burrone. Si tratta di Suor Mara, Suor Candida, Suor Vérène. Le tre religiose risiedevano nell’istituto di Bari.
Tra le suore ferite e ora ricoverate negli Ospedali Riuniti di Foggia e a Casa sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo, anche Madre Ines De Giorgi, la superiora generale emerita che attualmente presta servizio a Villa Smaldone a Lecce, sulla via per San Cesario. Le sei suore ferite compresa Suor Andreia che era alla guida del pulmino e che, viaggiando in Puglia da Barletta in giù fino al Salento, avrebbe accompagnato le suore nelle case dove vivono, non destano particolari preoccupazioni anche se le prognosi restano ancora riservate.
Appena appresa la notizia, al termine della celebrazione per la Dedicazione della chiesa parrocchiale San Nicola di Myra in Lecce, l’arcivescovo Michele Seccia ha provato a mettersi in contatto con l’attuale superiora generale delle Salesiane dei Sacri Cuori, Madre Lucia Neve Ingrosso (che in queste ore è giunta sul posto provenendo dalla casa generalizia di Roma ) e subito ha invitato la comunità diocesana a mettersi in preghiera di suffragio per le suore defunte: “La terribile notizia mi è giunta stasera al termine della prima messa nella nuova chiesa di Borgo San Nicola - ha detto l’arcivescovo -. Sono vicino con tutta la Chiesa di Lecce alla madre generale e a tutte le suore della nostra cara congregazione. Chiedo a tutti di pregare per le anime benedette delle religiose decedute: lo Sposo le accolga tra le sue braccia. Auguro alle altre religiose ferite e ricoverate in ospedale, in particolar modo alla cara Madre Ines con cui ho condiviso a Barletta alcuni anni del mio sacerdozio insegnando nell’istituto delle Salesiane, una prontissima guarigione”.