Riprende, dopo la sosta pasquale, la Visita Pastorale dell’arcivescovo alle comunità della diocesi. Seccia torna a Squinzano per riprendere il “pellegrinaggio” di parrocchia in parrocchia, interrotto prima della Settimana Santa.
Questo fine settimana è il turno della comunità di Maria Regina. Ecco come il parroco, don Vanni Bisconti, presenta la realtà parrocchiale.
Don Vanni, quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita pastorale a Squinzano nella tua comunità?
Siamo una bella comunità in cui ci si vuole bene, si collabora, si prega, si cerca di animare il quartiere lungo l’anno per offrire occasioni di incontro, di socialità e di festa. La nostra chiesa è molto apprezzata da tutta la città, essendo ampia, bella e moderna, ma anche perché si presenta come punto di riferimento per vivere la fede in Gesù e in Maria. Certamente ci sentiamo imperfetti e manchevoli su tanti aspetti: non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo, né di contagiare con la nostra fede ogni ragazzo, giovane adulto o famiglie che si affacciano per la prima volta da noi, ma possiamo dirci aperti e disponibili a tutti, specialmente alle famiglie che manifestano disagio e a chi è in ricerca di fede. Tra i vari gruppi e le associazioni operanti vi è armonia e disponibilità alla collaborazione in tutte le iniziative proposte durante l’anno. Vogliamo bene a Maria Regina, orgogliosi che questo suo titolo riassume e contiene tutti gli altri con cui il popolo cristiano la venera. Vogliamo bene al Signore Gesù, lo cerchiamo nelle Sacre Scritture, nei poveri, negli ammalati e nelle pieghe del quotidiano, lo adoriamo nell’Eucarestia. Col suo aiuto e animati dalla fede in Lui, ci rimettiamo costantemente alla volontà del Padre.
Quali sono i punti di forza e le fragilità più evidenti della tua comunità nei tre ambiti di liturgia, catechesi e carità?
Vorremmo poter fare di più per i “poveri” di oggi, ma non abbiamo il pozzo di San Patrizio per soddisfare richieste di tipo economico. Tuttavia, la parrocchia riesce a fare da collettore tra la generosità delle famiglie nelle raccolte di viveri e coloro che ne fanno richiesta, in un tempo in cui dall’alto diminuiscono progressivamente le forniture di aiuti per gli indigenti. Nell’ambito della catechesi rivolta ad ogni età, ci piacerebbe che le famiglie e gli adulti in genere fossero più disponibili alla partecipazione, più «assetati» di formazione e di Parola di Dio, ma spesso prevalgono il logorio, le incombenze e lo stress della vita moderna, così che in tante occasioni ci si ritrova in poche persone. Vero anche che recenti iniziative di approfondimento della Parola di Dio svolte presso le famiglie stesse, in contemporanea e in cinque punti diversi della parrocchia sono risultate particolarmente gradite e partecipate. Chissà che da questi cinque semi non possa svilupparsi per il futuro un frutto più abbondante.
Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obbiettivi da raggiungere a breve e media scadenza?
Il nostro amato e stimato arcivescovo in più occasioni dimostra e rinnova la sua passione per il popolo di Dio, il suo proposito di collaborare alla nostra gioia. Da questa Visita, concordemente, ci aspettiamo che offra a tutti, agli abituali frequentatori come a chi si tiene un po’ sulle sue, tanti stimoli per scoprire sempre di più la bellezza dell’essere cristiani e cattolici, del seguire il messaggio di Gesù troppo spesso confuso con un «portatore di divieti» più che come il portatore di vita, della vita vera.