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La parrocchia Santa Maria dell’Idria di Lecce, chiesa giubilare, sabato pomeriggio, nella festa della Conversione di San Paolo, ha accolto i fedeli per quella che è stata la celebrazione che ha segnato l’inizio dei festeggiamenti per il 400° anniversario di fondazione della Congregazione della Missione.

 

 

È stato mons. Cristoforo Palmieri, vescovo emerito della diocesi di Rrëshen in Albania, a presiedere la liturgia del lucernario per l’accoglienza della lampada votiva giubilare. Presenti alcuni sacerdoti della diocesi, don Nicola MacculiPadre Ottavio Raimondodon Antonio Caccetta della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leucadon Cosimo Zecca della diocesi di Brindisi-Ostuni e il direttore dell’Ufficio missionario diocesano Vinicio Russo. Il servizio liturgico è stato curato dai ministranti e dagli accoliti della parrocchiamentre i canti sono stati eseguiti dal coro diretto dalla maestra Ines Gravili.

Dopo essersi radunati,  i vari Gruppi di Volontariato Vincenziano provenienti dalle diverse realtà presenti sul territorio pugliese, tra di essi erano presenti anche i presidenti provinciali di Lecce Nord (Anna Maria Scipione), Lecce Sud (Maurizio Negro) e la presidente del Gruppo parrocchiale Mariangela Lezzi, le associazioni vincenziane, i gruppi mariani della Medaglia Miracolosa, le Suore Figlie della Carità, le Suore Discepole del Sacro Cuore, le Suore di Carità dell’Immacolata Concezione di Ivrea, i gruppi Caritas e i diversi simpatizzanti del Movimento Vincenziano, il presule ha dato inizio al breve momento di preghiera con l'ostensione del Crocifisso al popolo santo di Dio, la lettura di uno degli scritti di San Vincenzo de’ Paoli dalle Conferenze ai preti della Missione (n.207) e il brano del vangelo. 

Toccanti le parole di mons. Palmieri durante il momento dell’accensione della lampada votiva giubilare «è un fuoco che arde da 400 anni e noi attraverso la nostra testimonianza credibile e il nostro servizio appassionato siamo invitati ad esprime il desiderio di fedeltà al fuoco di carità apostolica acceso da San Vincenzo, questo è un desiderio a non fermarsi, ma a camminare nella storia con entusiasmo anche quando il percorso si fa impegnativo. Celebriamo, oggi, come Famiglia vincenziana questo evento di grazia e lodiamo il Signore per questi 400 anni di fondazione della Congregazione della Missione». Da qui poi si è snodato il pellegrinaggio penitenziale, che è giunto presso la basilica Maria SS. del Rosario dove si è preso parte alla conferenza "400 anni di storia tra missione e carità", avente come relatore Padre Salvatore Farì, direttore dell’Ufficio Comunicazioni della Congregazione della Missione.

Quest'anno, l'importante ricorrenza giubilare, invita a riflettere sulla storia e sull'impatto nella Chiesa e nella società. Con i saluti iniziali del parroco, Padre Carmine Madalese, si è dato inizio alla conferenza, che ha ripercorso un po’ la storia della Congregazione con queste parole «era il 25 gennaio del 1625, quando San Vincenzo de Paoli intuì, grazie alla Spirito Santo, che era necessario far nascere una piccola Compagnia che avesse come fine la cura spirituale e materiale del povero popolo della campagna. Questo evento eccezionale sottolinea il ruolo centrale della Famiglia vincenziana nella Chiesa e nella missione di servizio ai poveri». 

E agganciandosi al messaggio del visitatore d’Italia Padre Valerio Di Trapani, spiega che: «fare memoria di quattrocento anni di grazia con cui il Signore ha accompagnato la vita dei tanti missionari vincenziani che hanno seminato nel campo del Signore è davvero esaltante non tanto per guardare nostalgicamente alle molte opere realizzate, quanto per la promessa di Dio che continua a chiamarci ad essere segno e strumento di amore per i più poveri ed esclusi. Siamo consapevoli che il Signore continua ad inviarci anche oggi come quattrocento anni fa e questo ci rende felici».

Successivamente l’intervento di Padre Salvatore Farí sulla dimensione profetica del carisma vincenziano. Incisive le parole di Padre Salvatore, dove «occorre imparare da San Vincenzo a leggere i segni di Dio nel grido dei poveri e a prestare loro direttamente la dovuta attenzione. Vincenzo, toccato dalla vicinanza con i poveri, ebbe su di loro uno sguardo teologico, uno sguardo cioè che Dio, nella storia della salvezza, ha mostrato di avere verso il popolo dell’alleanza, ridotto in miserevoli condizioni: lo sguardo onnicomprensivo dell’amore di misericordia, che è stato reso trasparente e inconfondibile dallo sguardo con cui Gesù accarezzava peccatori, sfortunati e deboli». E continua «denunciare con la propria vita "la patologia di vivere auto-attenti e senza rischi", l'attaccamento alle compensazioni economiche e alle possessività, alla malata ossessione per i progressi tecnologici, al mondo dello spettacolare. I bisogni dei poveri sono oggi e sempre una fiamma che accende il fuoco della carità e ci spinge "ad uscire", a "essere vicini" e "disponibili" a tutti coloro che il Padre ama con preferenza e cerca la loro salvezza».

Con i festeggiamenti per il giubileo dei 400 anni è doveroso rendere grazie a Dio che ancora oggi, come quel 25 gennaio a Folleville, in Francia, aiuta a tenere acceso il “fuoco della Carità di Cristo” come segno per la Chiesa e per il mondo, quale invito alla conversione che accese la fiamma della missione e segnò l’inizio spirituale della “Piccola Compagnia”. Lo spirito di fraternità continua a manifesta sia all’interno delle comunità sia nella testimonianza e nello svolgimento della missione con il rinnovo dell’impegno verso i poveri, il Vangelo e verso la speranza di un mondo più giusto.

Intanto oggi 27 gennaio, alle 17, prendono il via gli incontri di formazione al volontariato destinati soprattutto ai giovani. Gli altri tre sono programmati per il 24 marzo, il 26 marzo e il 28 maggio.

 

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

 

Forum Famiglie Puglia