“La Chiesa vive nella Repubblica, ha al centro la persona così come la Costituzione italiana e difende e difenderà sempre la persona e i diritti della persona, soprattutto dei più fragili, dei più deboli”.
Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a proposito della festa della Repubblica, a margine della seconda giornata del convegno nazionale “Noi, non loro” promosso dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, che si è svolto ieri oggi a Roma.
“La Chiesa e le istituzioni - ha precisato - possono concorrere perché le persone più fragili siano parte del ‘noi’, che non siano quelli o loro ma siano pienamente ‘noi’. Proprio loro ci insegnano a essere un noi che non esclude nessuno, che colma tutte le differenze perché sia garantito a ciascuno quello che gli serve”.
“La Chiesa dà un amore e un’attenzione alla persona particolare, fa parte della sua dottrina sociale di cui c’è un bisogno straordinario. La legge delega sulla disabilità parla del progetto di vita per ogni persona, che non è uno standard da applicare ma richiede un’attenzione, una lettura e gli strumenti adeguati per ciascuno. Credo che questo sia anche qualcosa che dovremmo fare per tutti - ha concluso -, in particolare per chi è più fragile. Credo che sia una sinergia importante per le istituzioni e anche per la Chiesa nelle varie articolazioni, a difesa del progetto di vita per ogni persona”.