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“Non c’è niente di segreto, ma la volontà di mantenere la riservatezza”. Così Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, ha commentato alcuni articoli giornalistici apparsi nelle ultime ore che hanno pubblicato alcune relazioni dei 35 Circoli minori del Sinodo sulla sinodalità, in corso in Vaticano fino al 29 ottobre.

 

 

 

“La segreteria generale - ha spiegato Ruffini fornendo un chiarimento in materia - ha creato un cloud per condividere alcuni documenti. Per accedervi erano necessarie delle credenziali, cioè uno username e una password, ma alcuni partecipanti hanno avuto difficoltà, così è stato deciso di creare un link aperto a chi ne conosceva l’indirizzo per poter accedere senza credenziali. Fino alla fine del primo modulo il cloud conteneva solo documenti pubblici, ma al termine del primo modulo, visto le difficoltà di numerosi membri, sono state inserite le sintesi dei 35 gruppi di lavoro, e non i contributi personali nelle Congregazioni generali, in modo da permettere a tutti i membri di accedere con comodità alle informazioni utili”.

“Non si tratta di documenti classificati, ma confidenziali per tutelare lo spazio di ascolto e di discernimento comune - ha precisato Ruffini -: Poiché la soluzione trovata - un link riservato ma aperto - ha creato questo problema e non garantisce la confidenzialità indispensabile per mantenere il clima sinodale, sono stati reinserite il login e la password, con la disponibilità dei facilitatori e di altri addetti di aiutare chi trovasse ancora difficoltà”.

Al Sinodo, intanto, si continua a pregare per la guerra: “Ci sono già stati due momenti di preghiera intensa sulla situazione del Medio Oriente e le guerre in generale - ha ricordato Ruffini -: Non stiamo fuori dal mondo, certamente il Sinodo sta pregando. C’è già stato un forte appello del Papa e una presa di posizione forte del card. Parolin. Il tema della guerra è ben presente nella nostra conversazione e nella nostra preghiera”.

Quanto al clima che si respira al Sinodo, giunto a metà del suo cammino - in attesa della sessione dell’anno prossimo - Ruffini ha affermato: “C’è un dialogo sereno, anche quando ci sono opinioni diverse. Stiamo sperimentando la bellezza di affrontare le questioni in comunione: il Sinodo è uno straordinario esercizio di comunione anche nelle diversità. C’è lo sforzo di capire le ragioni dell’altro, per modificare anche le proprie”.

 

 

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