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Ancora un nuovo appello accorato da parte di Papa Francesco per la pace in Ucraina, Terra Santa e nel mondo affinché le controversie vengano risolte con il dialogo ed i negoziati e non con stragi da entrambe le parti.

 

 

Le immagini di questi giorni proposte dai mezzi di comunicazioni ci fanno toccare con mano l’impotenza umana per l’immediata ricomposizione delle ostilità in atto e ci invitano a trovare soluzioni a più ampio respiro. Una voce per la pace anche dalla Fraternità delle Sorelle povere di Santa Chiara (Clarisse) del Monastero San Nicolò di Otranto, quella dell’abbadessa, Suor Diana Papa.

Ma visto lo scenario mondiale, da dove iniziare? “Un adagio di alcuni anni fa recitava: ‘la pace c’è, se incomincio io’, scrive Suor Diana -. Quale risonanza può avere un detto così attuale in un contesto odierno in cui lo smarrimento e la paura sembrano prendere il sopravvento? C’è l’urgenza di riconsiderare il valore di ogni persona, perché amata da Dio.

C’è bisogno di riscoprire una nuova modalità relazionale capace di esprimersi anche attraverso un nuovo linguaggio che comprenda la modulazione armoniosa dei toni nella comunicazione, la gentilezza del tratto umano, la bellezza del reciproco rispetto”.

“È urgente sradicare i vari fili di ferro spinato della divisione - prosegue l’abbadessa -, sanare ogni territorio minato, non considerare ogni individuo un nemico, ma persona da accogliere, per vivere insieme nella giustizia, nella pace e nella gioia (cfr. Rm 1,17). È il tempo dell’incontro con l’altro in quanto persona, da considerare senza pregiudizi, senza mormorazioni, per non cadere nella dicotomia del “noi e voi” e passare dall’io al noi capace di prendersi cura del bene comune. È il tempo dell’ascolto autentico che elimina la contrapposizione e che permette di riconoscere nella condivisione i moti dello Spirito presenti in ogni essere vivente”.

“È il tempo opportuno - conclude - perché ognuno prenda tra le mani la propria vita e, parafrasando un momento importante della vita di San Francesco di Assisi, accolga l’invito di Gesù a riparare la sua casa ovunque, restituendo così dignità all’umanità. È proprio vero che la pace è già una realtà, se ogni giorno incomincio io!”.

 

 

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