Per Papa Francesco non ci sono compromessi: o si è umili e, quindi, fecondi, oppure superbi e, dunque, sterili. Il Pontefice (Santa Marta, 19 dicembre 2013) è stato rigoroso: “L’umiltà è necessaria per la fecondità”.
È attraverso questa virtù, infatti, che Dio interviene nella nostra vita e può abbattere quella sterilità, dettata dalla superbia, che rende vana ogni parola o azione.
Ed è solo “l’intervento di Dio che ci fa fecondi, che ci dà la capacità di dare vita”. Dopo aver riconosciuto la nostra incapacità, da soli, ad essere fecondi, il Papa ci invita a chiedere a Dio la forza per generare fede e amore.
L’equivoco più grande è, innanzitutto, quello terminologico; si tende a confondere, infatti, la fertilità con la fecondità!
Fertilità è in generale la capacità di riproduzione degli organismi viventi. Differisce in questo dalla fecondità che invece esprime la capacità di riproduzione potenziale di un individuo o di una popolazione.
Nell’ambito della fertilità si è parlato di ‘ecologia della fertilità’, con la quale si intendono l’attenzione e la cura rivolta alla fertilità, anche in vista della procreazione, nel rispetto dei tempi e dei modi stabiliti dall’ordine naturale.
Ma fecondità non significa solo fertilità fisica. La fecondità è una dimensione spirituale che, superando la condizione di fertilità fisica, rappresenta un bisogno naturale il quale, anche all’interno delle coppie e non solo, sviluppa il progetto di ‘generare amore’.
È, ora, il momento di parlare di ‘ecologia della fecondità’!