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“Ritengo che sia scorretto usare il nome di Dio in questo modo. Non soltanto il suo nome, ma anche quello della Vergine. È una modalità strumentale dalla quale prendere del tutto le distanze”.

Lo dice il segretario del Consiglio dei cardinali e vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, commentando in un’intervista a “La Repubblica” il gesto di Matteo Salvini, che sabato in piazza Duomo a Milano, sul palco della sua manifestazione elettorale, aveva stretto un rosario e chiuso il suo intervento nominando la Madonna, “che sono sicuro ci porterà alla vittoria”.

Una “uscita esecrabile”, secondo il presule, di fronte alla quale cita un passaggio del documento sulla fratellanza umana firmato negli Emirati Arabi Uniti da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb: “Dio, l’Onnipotente non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente”.

“Chi ha responsabilità di governo - aggiunge il vescovo - dovrebbe leggere e studiare questo testo”. Sulla condanna del gesto del vicepremier espressa da Padre Antonio Spadaro (Civiltà Cattolica) il presule ha manifestato il proprio compiacimento. “Gli ho scritto un messaggio per complimentarmi. Credo non sia questo il tempo in cui tacere”. Infine, a Salvini mons. Semeraro ricorda che “esiste il timor di Dio. Che da esso occorrerebbe ripartire”.

 

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